I lavori in corso in Via Michele Pulino al quartiere Dente a Modica che il Comune ha affidato ad una ditta appaltatrice, potrebbero non essere conformi alle regole d’arte. A sollevare dubbi in merito, è l’Associazione Culturale "Dialogo" che per voce del Presidente Pietro Vernuccio si è rivolta alla Soprintendenza ai Beni Culturali. I lavori riguardano la ricostruzione di muri paraterra, facenti parte del complesso urbano Milano-Palermo sulla strada che porta al prestigioso Palazzo Sant’Anna sede dell’Ente Liceo Convitto e dell’Archivio di Stato. Parte di questi muri anni fa crollarono a seguito di abbondanti piogge provocando danni rilevanti allo storico quartiere, ricostruito grazie ai contributi di Milano e Palermo dopo la spaventosa alluvione del 1902.
Secondo quanto denuncia l’Associazione "Dialogo" la ricostruzione adesso starebbe avvenendo con l’utilizzo di calcestruzzo e armature in ferro, senza utilizzare i grandi massi di pietra viva tutti lavorati a mano. Vernuccio fornisce anche delle foto, a documentare quanto denunciato e chiede alla Soprintendenza un sopralluogo urgente al fine di sospendere i lavori se lo si ritenesse opportuno. Il Soprintendente Calogero Rizzuto, da noi contattato telefonicamente, si è dimostrato immediatamente disponibile ad accertare i fatti e attraverso il geometra Ausilia Maria Ruta ha fatto sapere che: "si tratta di lavori autorizzati che prevedono la realizzazione della struttura interna in calcestruzzo e poi il rifacimento della copertura preesistente esattamente come si trovava in precedenza". Dunque si tratta di lavori che hanno lo scopo di mettere definitivamente il sicurezza le strutture ma che alla fine dall’esterno non apporteranno alcuna modifica dei luoghi.
A poche ore dalla denucnia di Dialogo arriva la risposta del sindaco Ignazio Abbate. “Purtroppo alcuni personaggi – commenta il sindaco Abbate – continuano ad arrampicarsi sugli specchi e lanciano accuse gravissime quanto insensate sui lavori di ripristino del muro di Via Michele Pulino. Eppure bastava poco per evitarsi sia questa figuraccia pubblica sia conseguenze legali ben più gravi". In data 15 maggio il presidente dell’Associazione Culturale “Dialogo” comunica di aver inviato una denuncia alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa in merito ai lavori di ripristino di un muro di contenimento in Via Michele Pulino. Facendo leva sulla sua esperienza in fatto di lavori pubblici, il presidente ritiene che i lavori non siano conformi alla regola d’arte e che stiano avvenendo tramite “volgari gettate di calcestruzzo su armature in ferro”. “Siamo ben lieti di scoprire -aggiunge Abbate – le qualità e le competenze da direttore dei lavori da parte del presidente del “Dialogo” che con solerzia ha effettuato sopralluoghi sulla zona interessata rilevando difformità nello sviluppo dei lavori.
Auspicheremmo però che questa solerzia venisse messa in campo anche nell’altra professione esercitata, cioè quella di giornalista. Un buon giornalista, come recita il codice deontologico, ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti. In questa occasione, per svolgere al meglio la professione giornalistica, sarebbe bastato davvero poco. Ovvero il tempo di una telefonata alla stessa Soprintendenza cui ha indirizzato la denuncia per scoprire che il progetto di ripristino del muro è stato approvato proprio (toh!) dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa oltre che dal Genio Civile e che tale progetto è eseguito alla lettera nello sviluppo dei lavori. Quindi, ricapitolando, il Dialogo denuncia alla Soprintendenza il progetto approvato dalla Soprintendenza. Tutto molto bello, direbbe il mitico Pizzul in una delle sue telecronache”.
Ma la cosa più grave di questo articolo/denuncia è racchiuso negli ultimi passaggi quando si dichiara testualmente che “e’ ipotizzabile che questi massi siano asportati e magari venduti privandone così il patrimonio comunale”, riferendosi ai massi in pietra che sono crollati. Un’accusa gravissima, pesantissima, lesiva della rispettabilità del Comune di Modica e della mia persona che non si può tollerare. Rassicuriamo il presidente di Dialogo che nessuno si sogna di togliere i massi in pietra, che verranno nuovamente riposizionati come da progetto, e meno che mai ci sogneremmo di venderli per ricavarne profitto. Ognuno si deve assumere la responsabilità delle proprie affermazioni, a maggior ragione chi svolge il mestiere di informare le persone in modo corretto e limpido”. Con buona pace di tutti, nelle prossime settimane vedremo ritornare come nuovo il muro crollato dopo che per anni è stato lasciato in totale stato di abbandono. Inoltre verrà riqualificata tutta l’arteria fino a S.Anna per la pavimentazione e l’impianto di illuminazione”.