“Se questo atto non sarà recepito dalla Regione siamo di fronte ad un disastro”. Sono queste le parole del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, pronunciate stamattina in apertura della conferenza stampa indetta a Palazzo San Domenico per illustrare il piano di riordino della Rete ospedaliera, discusso in queste settimane con la direzione generale dell’Asp di Ragusa e durante le varie conferenze dei sindaci.
“Ci sono dei punti della nuova rete ospedaliera siciliana, sancita con decreto regionale quindici del 14 aprile 2017, – ha spiegato Abbate – che vanno modificate. In particolare, mi riferisco alla distribuzione dei vari reparti negli ospedali della Provincia che non è adeguata e adatta alle esigenze dei vari territori. Ad esempio durante una conferenza dei sindaci è emerso che l’ospedale di Ragusa che ha a disposizione solo 228 posti letto non è in grado di accogliere i 417 previsti invece dalla rete sanitaria regionale. Questo è solo uno degli errori che vanno modificati. Noi abbiamo lavorato ad una controproposta al Decreto regionale sancita da una delibera di giunta, n° 111 del 5 maggio scorso, nella quale abbiamo ridisegnato la mappa dei servizi e quindi dei reparti che abbiamo già consegnato all’Asp di Ragusa abbondantemente prima del termine previsto del 31 maggio.
L’atto subito dopo dovrà essere inoltrato all’assessorato regionale alla Sanità per le decisioni consequenziali tali da poter riscrivere il decreto già pubblicato”. Nel corso della conferenza è stato evidenziato il perché alcuni reparti come ad esempio quello di malattie infettive, attualmente ubicato al Maggiore di Modica, non possa essere trasferito nell’ospedale di Ragusa. “Chi ha deciso -ha detto Abbate – la distribuzione dei posti letto forse non era a conoscenza della disponibilità nelle varie strutture. Nel nuovo nosocomio non potrà poi trovare sistemazione il reparto di malattie infettive che deve rimanere a Modica e portato a diciotto posti letto, diversamente Ragusa non potrebbe competere con Siracusa atteso che non potrà avere un reparto adeguatamente attrezzato. Il metro di riferimento è chiaro: non si può incidere nella revisione sulle unità complesse, né aumentare i posti letto che a questo punto a saldo invariato possono essere ridistribuiti tra i tre nosocomi.
L’unica cosa che potrà essere variata sono le cosiddette unità semplici nel senso che se ne possono prevedere cinquanta in più inserite all’interno delle unità complesse”. Rifiutando i quattro posti di oncologia assegnati a Modica che vanno riportati a Ragusa per evitare la frammentazione del servizio sono state proposte per l’ospedale di Modica la creazione delle seguenti unità semplici: chirurgia oncologica, soprattutto per i tumori al colon, presso la Chirurgia generale, microbiologia a valenza dipartimentale presso il laboratorio; anatomia patologica (ovvero l’esame contestuale dei tessuti in tempo reale in fase di intervento), patologie dei migranti presso le malattie infettive, diabetologia presso la geriatria, interruzione volontaria della gravidanza presso la ginecologia, elettrofisiologia presso la cardiologia, dialisi presso la nefrologia, traumatologia dell’anziano presso Ortopedia e osservazione breve presso il Pronto Soccorso.
Modica non ha poi bisogno dei quattordici posti letto di lungodegenza, perché questo servizio deve andare su Scicli. Altra proposta è quella di portare a diciotto posti letto il reparto di malattie infettive in linea con il decreto Balduzzi; portare a 18 posti letto anche l’ortopedia in linea con Ragusa e Vittoria, a dodici quelli di nefrologia che deve rimanere tutta a Modica, la geriatria portarla a dodici posti letto e rimanere unità complessa. Cosa altrettanto importante è l’attivazione di otto posti letto di Osservazione Breve intensiva al pronto soccorso su tutti e tre gli ospedali. A Modica non era stato previsto ma con un pronto soccorso, con il bacino più grande, mentre a Ragusa e Vittoria si parla di astanteria che una formula vecchia e superata. Il direttore generale Aricò ha dato la sua disponibilità perché rimanga a Modica anche il reparto di Otorino perché Ragusa non è nelle condizioni di poter accogliere questo reparto. Sull’emergenza urgenza si registra la soppressione di due pronto soccorso che sono quelli di Scicli e Comiso. Quello di Scicli è trasformato da pronto soccorso a PTE con ambulanza medicalizzata.
A Comiso ci sarebbe la possibilità di poter trasferire sei medici in questo modo: due su Modica, due su Ragusa e due su Vittoria e quindi a potenziare i tre pronto soccorso. “Sul sistema 118 valuto scandalosa, afferma il sindaco, la decisione di sopprimere Modica e Vittoria ovvero ambulanze senza medico a bordo. Ovviamente assieme a Vittoria portiamo avanti la rivendicazione di un ambulanza medicalizzata nei due presidi ospedalieri ovvero la posta di emergenza territoriale (MSA)”. Su Modica è prevista ancora una struttura complessa di neurologia che consentirà in tempi brevi interventi urgenti in caso d’ictus o ischemie. “Stimo che la Sicilia oggi, non dimostra di essere matura nel senso che il governo non riesce a fare scelte svincolate da interessi politici mettendo al centro il diritto alla salute. L’unica provincia che è in linea con i numeri è quella di Ragusa che non aveva dunque la necessità di interventi radicali sul riordino della rete sanitaria. Il piano pubblicato non è accettabile in quanto non è il prodotto di una concertazione con il territorio.
Prima, durante e dopo la stesura della delibera di giunta ho incontrato il direttore generale Aricò che sulle nostre proposte ha espresso il suo apprezzamento con un parere positivo. Auspico che la proposta non subisca interferenze politiche che potrebbero creare soltanto danni e che nella prossima conferenza dei sindaci che si terrà tra qualche settimana si possa avere un riordino della rete ospedaliera attinente a quelle che sono le esigenze del territorio”. Alla conferenza stampa erano presenti l’assessore ai servizi sociali, Rita Floridia, il vice sindaco, Giorgio Linguanti, il consulente del sindaco in materia sanitaria, Salvatore Rando e il dottore Michele Giavatto già primario del reparto analisi del Maggiore di Modica