Ieri un suicidio, a Siracusa, nei giorni precedenti due in provincia di Ragusa. Senza entrare nello specifico con analisi sulle motivazioni, condizioni, età, il dato allarmante è quello che notizie come queste sono diventate sempre più frequenti sulle nostre pagine di cronaca.
E la conferma arriva dai dati che pongono il suicido tra le prime dieci cause di morte nel mondo e addirittura tra le prime tre, nella fascia di età 15-44 anni. Nell’ultimo anno statisticamente rilevato in Italia, sono stati settantotto i ragazzini al di sotto dei 19 anni che hanno deciso di togliersi la vita, circa 4 mila le persone, uomini adulti soprattutto, che in un anno decidono di farla finita. Insomma i numeri dimostrano come il suicidio sia un fenomeno di rilevanza sociale, una strage silenziosa che negli ultimi tempi sembra aver subito un’accelerazione e c’è da aggiungere il fatto che per ogni suicidio compiuto, sono stati messi in atto almeno dieci tentati suicidi. Le statistiche evidenziano poi degli elementi che fanno riflettere, tra questi c’è il matrimonio.
Il rischio di suicidi negli uomini vedovi o divorziati di tutte le età sarebbe di cinque volte superiore rispetto agli uomini sposati. Trend confermato anche dai dati riferiti alle donne, dove si registrano rischi due volte superiori nelle donne rimaste vedove o separate rispetto alle donne sposate. Al di là delle motivazioni di un gesto estremo che riteniamo così personali da non poter fare alcun tipo di analisi, c’è da mettere in evidenza un altro dato che gli studi scientifici hanno appurato. Gli effetti del Sole sul suicidio. Uno studio dell’Università di Vienna dimostrerebbe infatti che esiste un legame diretto tra il rischio di suicidio e la quantità di ore di sole dei dieci giorni precedenti.
In pratica chi soffre di forme estremamente gravi di depressione, nei giorni bui e piovosi dell’inverno sarebbe troppo "letargico" per suicidarsi, mentre qualche giorno di sole in più, gli darebbe quella spinta necessaria per togliersi la vita. Dopo un paio di settimane di sole però il rischio tornerebbe a scendere in quanto il sole migliorerebbe l’umore abbastanza da allontanare i brutti pensieri. Impressionante il dato diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che parla di 800 mila suicidio nel mondo in un solo anno, un suicidio ogni 40 secondi! I giovani sono diventati troppo fragili o non hanno più valori, gli adulti sono travolti dalla crisi economica?
La società è troppo distratta per accorgersi delle difficoltà che il singolo non riesce a superare? L’aumento sull’uso di alcuni farmaci influisce in maniera determinante sulla propensione al suicidio? I media sono fonte di rischio di emulazione? Gli interrogativi sarebbero infiniti e le risposte non sufficienti a trovare una soluzione al fenomeno che ha tutte le caratteristiche per essere ritenuto un’emergenza sociale e che per questo merita più attenzione. Un altro dato appare comunque certo: spesso il gesto estremo è avvolto nel silenzio e per questo bisogna comunicare e parlarne come di qualsiasi altra tematica di pubblica salute, per la quale servirebbe un piano d’azione politico e una pianificazione di cura e di prevenzione.
Durante la lettura di questo articolo nel mondo tre persone si sono tolte la vita, magari sarebbe servito spiegargli che non erano sole…..