Bisogna fare attenzione ai trattamenti di bellezza low cost. I rischi sono molteplici. Chi si sottopone ad iniezioni di filler al silicone in strutture sanitarie non specializzate ad esempio può incorrere in gravi patologia come la trombosi di arterie del viso o persino la cecità. Lo rivela un workshop in corso di svolgimento al Dipartimento di Scienze Cliniche Sperimentali – Settorato Anatomico dell’Università degli Studi di Brescia.
Gli ultimi dati confermano che sono in aumento gli italiani che ricorrono alla medicina estetica per terapie ringiovanenti. L’Italia, infatti, è attualmente il settimo paese al mondo per numero di interventi estetici effettuati: nel 2015 sono stati eseguiti quasi 280 mila trattamenti di medicina estetica contro 139 mila operazioni di chirurgia estetica. E, se la corsa al lifting è tuttora aperta, il rischio, soprattutto se ci si focalizza sui trattamenti medici, è quello di affidarsi a personale poco specializzato che può causare anche gravi problematiche.
Gli esperti consigliano di rivolgersi a medici specializzati e stilano un decalogo dei requisiti essenziali, ecco quali: il filler deve essere effettuato da un laureato in medicina, meglio se specializzato in dermatologia o in chirurgia plastica o in medicina estetica; la preparazione complessiva del medico può evitare brutte sorprese anche molto gravi come, per esempio, la cecità; è raro ma le iniezioni fatte male, o esercitando troppa pressione o iniettando troppa sostanza in una stessa zona, possono creare occlusioni e trombosi di arterie del viso con conseguenze drammatiche; qualche piccolo ematoma o qualche nodulino può formarsi dopo una iniezione, e non c’è nessun rischio grave o permanente.
Un buon medico è sempre pronto e preparato a rimediare a qualsiasi piccolo inconveniente; il luogo dove il medico effettua il filler deve essere un ambulatorio medico, idoneo a trattamenti iniettivi (pulito, a norma, luminoso, con misure igieniche adeguate, come i guanti e il materiale sterile); bisogna essere certi che la qualità delle sostanze utilizzate per il filler o la tossina botulinica sia elevata. Spesso si tratta di sostanze costose anche per il medico: prezzi bassi generalmente sono indicativi di prodotti di qualità infima o scadente; il costo dell’intervento è mediamente alto; la pelle non è tutta uguale quindi vanno usati aghi o cannule di varie dimensioni. Non sono tutti uguali e la scelta del medico deve essere fatta in base alla zona da trattare, allo spessore della pelle (diverso a seconda dell’età, per esempio), alla viscosità e all’elasticità del prodotto da iniettare. Infine dopo il trattamento è bene seguire le raccomandazioni che ogni medico preparato impartisce (attenzione al sole, alla frequenza dei trattamenti ecc.).
Gli esperti raccomandano di non farsi iniettare mai filler a base di silicone.