In caso di eccessivi ribassi le aste giudiziarie che vedono messi all’asta beni primari come la prima casa o l’azienda potranno essere bloccate. Un rilevante provvedimento giudiziale è stato ottenuto in tal senso su istanza presentata dall’avvocato Giuseppe Nicosia.
Un provvedimento davvero importante quello adottato dal Tribunale di Ragusa che insieme ai fori di Milano e Napoli, si pone all’avanguardia in materia di estinzione e sospensione delle aste giudiziarie, nel caso in cui si verifichino ribassi eccessivi. L’istanza è stata accolta dal giudice Claudio Maggioni in occasione di un’asta per la vendita di un’azienda e di fabbricati civili. Il giudice Maggioni, verificata l’effettiva sussistenza del cosiddetto"prezzo vile", ha sospeso la vendita dei beni. Recentemente un altro giudice del Tribunale di Ragusa, Fabrizio Cingolani, aveva dichiarato estinta la procedura esecutiva in un caso simile, per l’eccessiva durata del processo.
Il Tribunale civile di Ragusa, quindi assume oggi una posizione d’avanguardia e più "umanizzante" nei confronti di procedure che, talvolta, appaiono eccessivamente penalizzanti per coloro che vedono messi all’asta i loro beni primari come la prima casa o l’azienda. Questo non significa che i debiti non si debbano onorare e che le ragioni del creditore non debbano essere giustamente tutelate, anzi, sono necessari procedimenti più celeri e soddisfacenti, ma quando le procedure esecutive, per lungaggine o per l’eventuale speculazione derivante da eccessivi ribassi.
Non servono nè a soddisfare le aspettative dei creditori, nè gli interessi del debitore che si vede svenduto il proprio bene più caro, è importante che esista una giusta tutela. In un contesto come quello attuale che fa registrare un numero impressionante di esecuzioni immobiliari, questo precedente giudiziale potrà servire ad assicurare tempi più celeri e procedure più eque.