E’ una di quelle sconfitte che vengono definite ‘sonore’ quella incassata dall’Amministrazione comunale grillina di Ragusa che aveva voluto ad ogni costo approvare delle variazioni di bilancio per il notevole importo di ben 20 milioni di euro, a solo un paio di mesi dall’approvazione del bilancio di previsione.
Per di più la giunta Piccitto aveva presentato il documento finanziario all’esame del consiglio comunale in tempi strettissimi a ridosso della data ultima di scadenza, non ha voluto prendere atto delle osservazioni critiche e proposte di modifica presentate dalle opposizioni e alla fine, in sede di voto, non è riuscita a far passare la propria delibera per mancanza dei voti della sua stessa maggioranza. A nulla è valso aver convocato una conferenza stampa per motivare le proprie posizioni e anzi tutte le forze di minoranza, nessuna esclusa, ne hanno convocato una di replica e scatenato quindi un attacco a suon di comunicati stampa le cui direttrici riguardano appunto “l’arroganza” delle scelte e la mancanza di un sostegno certo da parte del gruppo consiliare 5 stelle stesso.
Il laboratorio 2.0 allora sottolinea che sono state “punite arroganza ed incapacità amministrative” e che è “inutile che Piccitto e i suoi accoliti continuino a puntare il dito su una presunta politica dell’odio contro il Movimento 5 Stelle per giustificare i propri fallimenti. Nessuno li odia e insistere su questo aspetto non fa altro che svelare un ego ipertrofico”. Poi il presidente del laboratorio Claudio Castilletti aggiunge “portare in aula una manovra così corposa oltre il termine ultimo appositamente per impedire il dibattito sulle spese dà l’idea di quanto quest’Amministrazione tenga in considerazione il Consiglio Comunale; essere convinti che le variazioni sarebbero state approvate e non fare nulla per cercare il consenso dell’opposizione o di una sua minima parte è indicativo dell’arroganza amministrativa con la quale i grillini si approcciano al governo della città; fare terrorismo psicologico nei confronti dei propri consiglieri per far ‘inghiottire’ una situazione che non piace a nessuno, checché ne dicano, è ignoranza politica”.
Infine il movimento che conta sulle consigliere Sonia Migliore e Manuela Nicita rassicura “sappiano i cittadini e i consiglieri di ex maggioranza che il Consiglio comunale non corre alcun pericolo, che se la Giunta ha assunto impegni che andavano coperti con le variazioni di bilancio, nella peggiore delle ipotesi, diventeranno debiti fuori bilancio nel prossimo strumento finanziario. Non sta certamente finendo il mondo!”. Toni analoghi anche quelli del capogruppo Pd, Mario D’Asta che constata “il dato oggettivo è che il sindaco non ha i numeri per governare. Tutti i mesi che ancora rimangono da qui alla fine del mandato, saranno tutti in salita. Se la maggioranza del sindaco si è sfaldata ci sarà un motivo. Anche parte del movimento Cinque Stelle lo ha sfiduciato.
A noi non interessa quale il motivo ma prendiamo atto dell’aspetto politico che, adesso, più che mai, responsabilizza la minoranza a svolgere un ruolo attivo”. Quindi D’Asta promette “rispetto alle misure correttive delle variazioni di bilancio, poi, acquisiti tutti gli elementi, non si preoccupi il sindaco perché, da buona opposizione, così come abbiamo già precisato, faremo avere le nostre proposte. Piccitto, ad ogni modo, ci dica se intende cambiare maggioranza o se si vuole dimettere. Perché in questo modo, per la sua Amministrazione, sembra impossibile andare avanti”. Implacabile anche il commento della lista Partecipiamo che in un documento congiunto dal suo direttivo e del gruppo consiliare (Giovanni Iacono e Mirella Castro) si dice “incredula e basita “per le affermazioni in conferenza stampa dell’amministrazione da cui “ci aspettavamo una presa di coscienza degli errori fatti e, invece, la solita, presuntuosa ed irresponsabile propaganda!
Il gruppo consiliare Partecipiamo ribadisce l’assoluta consapevolezza del voto di non ratifica che è stato espresso da noi e da metà Consiglio e rigetta le accuse dell’amministrazione! Si preoccupino i membri della Giunta che hanno approvato il provvedimento di variazione non ratificato a rispondere per eventuali spese non giustificate invece di dare ultimatum”. Per Partecipiamo il nocciolo della questione va individuato nel fatto che “il Sindaco deve spiegare alla città perchè ha deciso di sostituirsi all’organo competente che è il Consiglio Comunale ed effettuare 4 diverse variazioni con carattere di ‘urgenza’ per movimentare circa 20 milioni di euro, perchè sono state effettuate variazioni così consistenti, perchè a noi, in fase di bilancio preventivo, sono stati negati, in maniera illegittima, i documenti di dettaglio del bilancio stesso, perchè queste ‘variazioni di bilancio’ sono state portate in Consiglio Comunale solo il 15 dicembre 2016 e perchè già al primo giorno in cui sono state portate in Consiglio Comunale i 5 stelle hanno fatto mancare il numero legale”.
Infine una forte voce critica dall’interno stesso del movimento 5 stelle. Il meetup Ragusaattiva, che conta sulla presenza della consigliera Marabita, critica che l’amministrazione Piccitto abbia voluto “bypassare il controllo del consiglio comunale sulle variazioni di bilancio, cosiddette urgenti che urgenti non sono. Gestite come urgenti per intimidire il consiglio tutto e bypassarlo con una prova di forza”, osserva “non ci può essere urgenza se si devono impegnare e spendere 20 milioni di euro” e si chiede “cosa è successo dopo l’approvazione del bilancio da obbligare a fare variazioni urgenti? 20 milioni di euro è una somma importante e non si può gestire definendola “urgente”. E conclude “quindi bene ha fatto la consigliera Marabita contrastando un comportamento arrogante e intimidatorio dell’amministrazione verso il consiglio comunale.
La consigliera Marabita non ha fatto altro che difendere il confronto democratico e i principi della carta costituzionale all’interno del consiglio comunale”. (da.di.)