Fra i pessimisti ad oltranza che pensano che l’Italia sia in un buco nero dal quale è impossibile uscire, o a quelli che genericamente addossano responsabilità alle varie caste o ad altri, senza mai pensare che tutti concorriamo – specialmente al sud – al degrado e alla decadenza della nostra nazione, c’è una rubrica Contromano di Curzio Maltese che in maniera spietata nel numero di 1497 /2016 di venerdì affronta in maniera sistematica le tante anomalie italiane irrisolte:
una evasione fiscale, quasi la metà di tutta l’Unione, che ci costringe a una pressione intollerabile su lavoratori e imprese, con gravissimo danno competitivo; 2)una corruzione di 60miliardi all’anno; Investimento pubblico insufficiente e mal indirizzato, quasi tutto assorbito da spesa corrente. L’Italia è diventata il paese europeo che spende meno e peggio il denaro pubblico, l’ultima per investimenti strategici e prima per opere pubbliche incompiute; Un totale e drammatico disinvestimento in formazione informazione e cultura, tre settori nei quali siamo diventati ultimi o penultimi sui 28 paesi Ue.
Siamo un paese per vecchi, che continua a spendere troppo per pensioni e non fa nulla per arginare un fenomeno crescente di emigrazione giovanile unico fra le nazioni ricche del pianeta. Fin quando non si affronteranno sul serio questi problemi l’Italia, come mai si è fatto negli ultimi vent’anni (anzi peggiorando di molto il già alto debito pubblico), l’Italia non potrà che continuare sulla strada del declino, della deindustrializzazione, della progressiva deriva verso la marginalità in Europa e nel mondo. Pietro Storniolo