Una cerimonia sobria ma profondamente emozionate. E’ quella tenuta stamattina da don Stefano Modica nella Basilica Santuario della Madonna delle Grazie al funerale del 17enne Stefano Bombardamento, morto nella notte tra venerdì e sabato nella sua casa a Modica. Stefano era caduto il 9 marzo 2013 nel lucernario della scuola “Denaro Papa” dopo esser salito sul tetto dell’edificio scolastico per recuperare un pallone che era finito lì mentre stava giocando nel cortile adiacente alla struttura con altri amici. Stefano è morto dopo tre anni vissuti in un letto prima in una struttura specializzata di Rimini dove è rimasto ricoverato per circa due anni, e poi nella sua casa a Modica. Stamattina in un silenzio assordante don Stefano ha concelebrato l’omelia insieme a don Umberto Bonincontro. Presenti il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, e i sacerdoti, Michele Fidone, Gianluca Fratantonio, Ernesto Scarso. E’ stato don Stefano a ricordare il 17enne.
“E’ stato un esempio di vita. Ci ha insegnato – ha detto don Stefano – come si soffre in silenzio. Lo ha fatto per tutto il periodo delle sua malattia da un letto, sostenuto sempre dall’amore dei suoi genitori, Giovanni e Rosalba e dalle sorelle Roberta e Paola. Stefano è e sarà sempre con noi. Dobbiamo solo ringraziare Dio per averci dato l’opportunità di conoscerlo”. Prima dell’uscita del feretro dal Santuario, don Stefano a nome dei genitori del 17enne, ha ringraziato tutti coloro che in questi anni sono stati a fianco della famiglia. I ringraziamenti sono stati rivolti anche all’Amministrazione comunale che è stata vicino alla famiglia e in particolare al sindaco Ignazio Abbate.