Levata di scudi di alcune opposizioni consiliari contro il nuovo regolamento comunale di Ragusa in materia di spazi esterni delle attività commerciali, soprattutto di quelle di ristorazione e simili (i cosiddetti dehors). Il primo giudizio negativo è quello della consigliera e portavoce del Laboratorio 2.0, Sonia Migliore che afferma “le linee guida per l’installazione dei dehors nel centro storico di Ragusa, stilate dal Settore Centri Storici del Comune, sono diventante un regolamento a parte, completamente nuovo, in sostituzione di quello già esistente e rischiano di danneggiare chi ha investito nelle proprie attività o intende fare investimenti futuri”. Le fanno eco i consiglieri del partito democratico Mario D’Asta e Mario Chiavola secondo i quali “non si capisce perché questo regolamento non sia stato proposto anche al civico consesso ma si sia registrato soltanto una presa d’atto in seno alla commissione Risanamento che, tra l’altro, non ha potuto esprimersi in merito perché, a quanto sembra, mancava ancora un parere della Soprintendenza”.
E intanto la Migliore ricorda come “la città di Ragusa si è dotata di un regolamento con una deliberazione consiliare dell’aprile 2012, grazie al lavoro della sottoscritta che ai tempi era assessore allo Sviluppo Economico. In quel primo regolamento, all’art. 3, era espressamente spiegato che doveva essere la Commissione Risanamento Centri Storici a emettere ‘apposite linee guida sull’installazione degli arredi e sulle caratteristiche estetiche degli stessi’. Doveva essere un modo per semplificare l’iter per il rilascio delle autorizzazioni, occupandosi solo della tipologia degli arredi e non dove questi vadano messi. Ma ai grillini, evidentemente, le cose semplici non piacciono o non le capiscono”. “Non si riesce a spiegare, infatti – continua Migliore – come mai se ne è occupato il settore Centri Storici e non la Commissione. Per far quello che l’Amministrazione sta procedendo a fare, e cioè un nuovo regolamento, è necessario passare prima dal Consiglio comunale, così come si fece nel 2012, perché quello è l’organo competente per approvare tale strumento. Poi, per soddisfare le esigenze degli esercizi commerciali, si deve procedere ad una variante del Piano Particolareggiato dei Centri Storici dove inserire l’allungamento della stagionalità dei dehors”.
Da parte loro i dem D’Asta e Chiavola sottolineano che “continuiamo a ricevere segnalazioni dagli operatori commerciali dei centri storici sul regolamento dei dehors che non è ancora stato attuato e che, rispetto alle previsioni precedenti, contemplerebbe delle penalizzazioni non da poco. Chiediamo, dunque, all’Amministrazione comunale di capire quali sono le modalità previste e di convocare un incontro con le associazioni di categoria del settore per illustrare, nel dettaglio, un piano operativo che, nei fatti, rischia di fare compiere passi indietro all’intero settore”. E’ poi ancora Sonia Migliore, pur dicendosi “convinta che il patrimonio architettonico dei nostri centri storici va tutelato”, a elencare le difficoltà che il nuovo regolamento causerebbe ai commercianti “in piazza Cappuccini, non è possibile installare dehors sulla piazza, ma si dovrebbe occupare un tratto della carreggiata. In piazza Duomo, a Ibla, per consentire ai turisti di poter fotografare per bene il capolavoro del Gagliardi, sono vietati gli ombrelloni su tutto il marciapiede largo dalla parte destra guardando la chiesa e i dehors dovranno essere installati, anche in questo caso, sulla carreggiata. Assurdo. Ci abbiamo messo anni per non far parcheggiare più le auto sullo spiazzale a favore delle attività commerciali e ora non vogliamo neanche quelle? Un altro esempio: in piazza San Giovanni le autorizzazioni per i dehors saranno concesse per una quantità di metri quadri molto inferiore a quella dell’attuale occupazione di suolo pubblico”.
Secondo la Migliore la soluzione sarebbe “di avviare un nuovo e serio confronto con la Soprintendenza Beni Culturali di Ragusa per rivedere queste planimetrie e concordare un atteggiamento più morbido nei confronti delle legittime aspettative imprenditoriali dei commercianti, tentando di trovare la soluzione più opportuna per le necessità di tutti e senza danneggiare nessuno”. E per gli esponenti Pd Mario D’Asta e Mario Chiavola infine “è una situazione pasticciata che, proprio per questo motivo, merita di essere illustrata nella maniera dovuta agli operatori del settore proprio allo scopo di evitare fraintendimenti e confusione sulle linee operative che potrebbero determinare cambi di rotta assolutamente poco congeniali al rilancio che, invece, ci si attende. Auspichiamo che, questa volta, l’Amministrazione comunale possa sentirci da questo orecchio e che, a differenza di quanto accaduto con il caso di via Roma, possa prendere in considerazione al più presto le istanze degli operatori del settore”. (da.di.)