Le fratture sono la conseguenza più frequente e terribile dell’osteoporosi. Il dato emerge nel mese della prevenzione delle fratture dell’osteoporosi che prende avvio domani e nell’ambito del quale le Molinette di Torino permette densitometrie senza liste d’attesa. Ogni anno in Italia si verificano quasi 500.000 fratture collegate all’osteoporosi, delle quali circa 90.000 a carico del femore. Solo in Italia il 21% dei pazienti con fratture riceve un trattamento appropriato. Medici e operatori della Geriatria e Malattie Metaboliche dell’Osso universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Gian Carlo Isaia) in collaborazione con la Fondazione Osteoporosi Piemonte, da anni si dedica alla cura di questi pazienti. Dal 20 ottobre al 16 novembre verrà in breve tempo eseguito l’esame densitometrico con tecnica DXA senza liste d’attesa a tutte le persone che si prenoteranno con la richiesta del medico di famiglia.
Nel mondo sono circa 200 milioni le persone da osteoporosi e la tendenza all’allungamento della vita media e all’invecchiamento delle popolazioni, in mancanza di seri interventi di prevenzione, determinerà nei prossimi decenni un significativo aumento dei casi. L’osteoporosi colpisce più di 75 milioni di persone in Europa, USA e Giappone. Ogni anno si verificano più di 2.3 milioni di fratture da osteoporosi in Europa e USA. Da 1,6 milioni a 6,3 milioni: l’aumento atteso del numero di fratture di femore in tutto il mondo dal 1990 al 2050. Oggi, 1 su 2 fratture di femore si verifica in Europa, Nordamerica e Oceania, e 1 su 4 in Asia e America Latina.L’Asia è il continente con la più drammatica previsione di aumento di fratture di femore nei prossimi decenni. Circa il 50% delle persone anziane, dopo una frattura di femore, va incontro ad una notevole riduzione della propria indipendenza e il 30% muore nei 12 mesi successivi alla frattura.