Un farmaco in grado di diminuire la quantità di placche amiloidi ovvero l’accumulo di proteine nel cervello che viene considerata la causa dell’Alzheimer. Lo sostiene uno studio Alzheimer, pubblicato sulla rivista Nature. Secondo la ricerca ci sarebbero nei pazienti anche segni di rallentamento del declino cognitivo. Aducanumab è in nome del farmaco testato su un gruppo di 165 persone con Alzheimer moderato, metà delle quali ha ricevuto una infusione settimanale, mentre gli altri hanno avuto un placebo. Chi ha ricevuto il principio attivo ha mostrato una progressiva riduzione delle placche, spiegano gli autori. Anticorpi monoclonali ‘spazzini’ per ripulire il cervello dalle placche beta-amiloidi e contrastare il morbo di Alzheimer.
I risultati di studi preclinici e di un trial clinico di fase Ib, pubblicato su Nature, supportano ulteriori sviluppi di un anticorpo ‘spazzino’, per dar vita a una terapia in grado di incidere sulla malattia di Alzheimer. In particolare, il trattamento con anticorpi ha ridotto i depositi di beta-amiloide nel cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer lieve. La ricerca è stata condotta da un gruppo di scienziati dell’Università di Zurigo, in collaborazione con l’azienda biotech Biogen e lo spin-off dell’ateneo elvetico Neurimmune.