La polemica di mezza estate di questo 2016, (nel tipico solco di questa fattispecie di ‘querelles’, ovvero ognuno legge, di quanto scritto dall’altro, solo quel che vuole intendere) ha visto contrapposti il comitato dei festeggiamenti di San Giorgio e il laboratori politico 2.0 con una breve partecipazione straordinaria del Comune di Ragusa. Ad innescare il petardo (sarebbe esagerato parlare di bomba) le dichiarazioni in conferenza stampa degli esponenti del movimento e delle sue consigliere Sonia Migliore e Manuela Nicita a proposito “della legittimità di cinque diverse determinazioni assunte dai dirigenti e che assegnavano ad altrettante manifestazioni un totale di poco più di 72mila euro con atti di impegno di spesa assunti in corso di gestione provvisoria a valere sul Bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2016 non ancora adottato”. E tra queste determinazioni anche quella relativa ai festeggiamenti del Santo Cavaliere. Ed allora apriti cielo. Secondo il Comitato infatti, “tradizionalmente, ogni anno, dopo la festa del Patrono S. Giorgio ci aspettiamo l’attacco puntuale una volta ai botti, un’altra volta alle luminarie, stavolta ai contributi”. Per cui il Comitato “risponde non per dare credito a un “movimento” che sventola una presunta irregolarità nella concessione dei contributi per la festa del Patrono di Ragusa ma per dar ragione a quanti potrebbero essere turbati da dichiarazioni che rischiano di gettare fango sulla manifestazione che in assoluto è certamente una delle più attese a Ragusa ed anche la più partecipata, nonché quella che dal punto di vista economico rappresenta un sollievo fondamentale per le imprese locali che in soli tre giorni fanno un fatturato che li ricolma dei tanti periodi di magra, un ritorno economico e turistico che arricchisce l’intera città”.
E a ribadire il suo pensiero aggiunge “la festa di S. Giorgio è catalogabile nell’alveo delle feste popolari più importanti della Sicilia, è iscritta nel patrimonio mondiale dell’umanità per quanto riguarda i beni immateriali e ha caratteristiche comuni ed essenziali ad altre grandi feste patronali: la banda musicale, le luminarie, i botti, gli spettacoli di intrattenimento. Una festa che vuole essere tale infatti non può essere menomata da una di queste componenti. Diversamente, si celebra non una festa ma un rituale penitenziale”. Quasi colto in castagna e probabilmente stupito per la virulenza dell’attacco, il Laboratorio 2.0 risponde con serafica tranquillità affermando “abbiamo letto con dispiacere l’intervento del Comitato per i Festeggiamenti di San Giorgio, perché crediamo che abbiano totalmente frainteso il nocciolo della nostra attività politica sull’argomento in questione: mai abbiamo messo in dubbio l’importanza della festa né abbiamo criticato la quantità di denaro destinato all’evento, né avevamo intenzione di mettere a rischio quella somma, ma abbiamo contestato le modalità con le quali il contributo è stato concesso.
Ci dispiace che il Comitato si sia sentito tirato in ballo per qualcosa di cui, ovviamente, non può avere colpa” E dopo aver motivato la sua azione politico-amministrativa, ribadisce che “al momento della nostra segnalazione in merito agli atti che abbiamo ritenuto illegittimi, abbiamo fornito i suggerimenti necessari perché i contributi concessi non si perdessero, proprio perché consapevoli dell’importanza di alcune iniziative coinvolte dalla nostra attività di controllo, soprattutto della Festa di San Giorgio”, ritenendo peraltro come “sia assurdo che il Comitato debba avere certezza di un contributo il giorno dopo l’inizio del programma dei festeggiamenti. Pensiamo sia giunto il momento di trovare una soluzione affinché i festeggiamenti non debbano dipendere o attendere l’intervento di un’Amministrazione comunale che, come in questo caso, con la sua azione “distratta” rischia di mettere in pericolo perfino interventi che dovrebbero essere scontati, proprio come la Festa in questione”. Infine, a completare il quadro della vicenda, ecco quanto una nota stampa ufficiale del Comune aveva affermato in merito: “per ognuna delle attività oggetto delle determinazioni di cui alle delibere indicate, il contributo economico concesso dal Comune, è avvenuto in conformità a quanto previsto dall’art. 12 del Regolamento per la concessione dei contributi, ai sensi del quale le risorse economiche relative possono essere concesse per attività o manifestazioni che non potrebbero essere concretizzate senza adeguato intervento finanziario del Comune.
Risorse economiche erogate quindi per manifestazioni “storiche” per la città di Ragusa, e frutto di un’ampia attività di programmazione articolata su diversi mesi, vista l’importanza delle manifestazioni citate. E’ evidente, quindi, il danno d’immagine che la mancata realizzazione o peggio, la possibile accensione di un contenzioso, da parte degli altri enti coinvolti, per l’improvvisa ed inattesa assenza di un contributo certo e storicamente consolidato da parte del Comune, avrebbe avuto conseguenze gravissime per il Comune, oltre agli altri rilievi amministrativi previsti in questi casi”. (da.di.)