Si è tenuto, stamattina il funerale di Vincenzo Spadaro, il diciottenne morto sul colpo in un incidente stradale avvenuto martedì mattina sulla Busita-Carranzonza. Una chiesa gremita, quella di San Pietro, ha accolto il feretro delo ragazzo. A celebrare l’omelia è stato don Gianluca Fratantonio. "Lo ricorderemo sempre – ha detto don Gianluca – come un esempio di vita. Un ragazzo speciale e solare. Noi vi siamo vicini – ha aggiunto don Gianluca- rivolgendosi ai genitori di Vincenzo, Tonino e Graziella. Queste sono tragedie che lasciano senza parole. Dio ci ha insegnato che la morte ci fa abbandonare la vita terrena per passare a quella eterna. Vincenzo lo ha fatto troppo presto ma sarà comunque con noi per sempre”.
Poi prima dell’uscita del feretro dalla chiesa i cugini di Vincenzo lo hanno salutato commossi ricordando momenti convissuti:"ti ricorderemo sempre con il sorriso. Tu che eri sempre disponibile e generoso. Ti vogliamo bene. Ci mancherai tanto". Subito dopo è stato il dottore Fortunato Lombardo, responsabile del centro di Pediatria diabetologica del Policlinico di Messina, a ricordare i momenti vissuti con il 18enne che soffriva di diabete. "Caro Vincenzo – ha detto il dottor Lombardo – è stato un privilegio seguirti per tanto tempo. In questi anni ti ho visto diventare un uomo. Tu sei sempre stato un ragazzo brillante. Mi mancherà il tuo sorriso che sarà indelebile nel mio e nel cuore di tutti coloro che ti hanno conosciuto. Illuminaci da lassù". Infine don Gianluca ha letto la lunga lettera inviata ai genitori dall’arcivescovo di Palermo, don Corrado Lorefice. “Carissimi genitori, carissimi Graziella e Tonino, anche se non posso essere presente li con voi, fisicamente, vi sono comunque accanto. Mi rattrista sapere che un’altra giovane vita è stata spezzata mentre è ancora aperta la ferita per la morte di Ivano. Dio sembra dormire, sembra assente ma non lo è. Anche se la morte è l’ultimo nemico, come ricorda il nuovo testamento, Dio farà prevalere il bene grazie alla resurrezione. Sappiate che unisco le mie lacrime alle vostre”. Poi all’uscita del feretro dalla chiesa l’ultimo saluto con due applausi accompagnati dal volo di tantissimi palloncini bianchi.