Una lunga serie di onde gravitazionali sono state prodotte dalla fusione di due buchi neri dalle ultime festività di Natale. Lo hanno annunciato, in un articolo che sarà presto pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, i ricercatori che collaborano al Large Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) insieme ai loro colleghi italiani ed europei del progetto Virgo coordinati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Per la seconda volta nella prima mattina del giorno di Santo Stefano, e per la precisione alle 04 38′ 53” (ora italiana) i sensibilissimi strumenti dislocati nei due impianti di Livingston (Louisiana) e di Hanford (nello Stato di Washington sulla costa del Pacifico) hanno segnalato il passaggio di un treno di onde gravitazionali che, stando ai calcoli effettuati, sarebbero state prodotte dalla fusione di due buchi neri che si sono definitivamente fusi in uno solo.
Si tratta del secondo episodio in cui i sistemi di LIGO riescono a raccogliere la testimonianza del passaggio di questo fenomeno spaziale così difficilmente osservabile. Le onde gravitazionali portano con sè molte informazioni sul fenomeno che le ha prodotte. In questo caso, secondo gli scienziati, sarebbero state prodotte dalle fasi conclusive (le ultime 27 orbite) del processo di fusione di due buchi neri di cui uno con una massa pari a 14 masse solari, e l’altro con una massa pari a 8 masse solari. Il buco nero risultante avrebbe una massa pari a 21 masse solari. Nel corso del processo di fusione una massa equivalente a quella del nostro Sole, sarebbe stata trasformata in onde gravitazionali, le stesse che hanno investito la Terra il 26 dicembre scorso.