Anticipare di cinque anni la missione europea destinata a osservare le onde gravitazionali nello spazio e allo stesso tempo conoscere cosa è accaduto nei primi istanti di vita dell’universo. La notizia è stata data oggi a Roma durante un’incontro organizzato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per presentare i dati positivi della missione Lisa Pathfinder, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Lanciata il 3 dicembre 2015, Lisa Pathfinder ha raggiunto risultati "straordinariamente positivi" e "inattesi", hanno detto gli esperti dell’Esa che, in collegamento da Madrid, hanno presentato i dati pubblicati oggi sulla rivista Physical Review Letters. All’interno del satellite, protetti da ogni disturbo esterno, due cubi di oro e platino dal lato di 46 millimetri e pesanti due chili, fluttuano risentendo unicamente della forze di gravità. Di conseguenza, qualsiasi cambiamento nei loro movimenti significherebbe che c’è stata una variazione nella gravità per effetto di una perturbazione, come quelle che potrebbero provocare le onde gravitazionali.
I primi dati segnano un grande successo anche per l’Italia, coinvolta nel progetto sia dal punto di vista scientifico, con Infn e Asi, l’italiano Stefano Vitali, dell’università di Trento, è il responsabile scientifico della missione, e molti componenti sono stati realizzati dall’industria italiana, con Leonardo-Finmeccanica, Thales Alenia Space (Thales e Leonardo) e Telespazio (Leonardo e Thales). E’ un successo che ha dato luce verde alla missione eLisa (Evolved Laser Interferometer Space Antenna), proposta dall’Esa per il 2034 e che l’Italia intende anticipare al 2028-2029. (Fonte Agenzia)