Domenica 22 maggio l’ufficio diocesano per la Pastorale della Salute di Ragusa, in collaborazione con Aic Sicilia onlus, in occasione della “Settimana nazionale della Celiachia”, che si tiene dal 16 al 22 maggio, ha organizzato un momento celebrativo di sensibilizzazione e condivisione con i fedeli che saranno presenti alle 19 durante la santa messa presso la parrocchia di Santa Maria di Portosalvo, a Marina di Ragusa. In occasione della celebrazione eucaristica, infatti, i fedeli potranno ricevere la Santa comunione con le particole consacrate senza glutine. Dopo la santa messa presieduta da don Giorgio Occhipinti, direttore dell’ufficio per la Pastorale della salute, seguirà un momento informativo aperto ai fedeli, riguardante l’intolleranza alimentare al glutine; ciò permetterà di diffondere una maggiore conoscenza della celiachia, affinché il celiaco cristiano possa vivere la sua condizione in un clima di condivisione e accoglienza della propria diversità alimentare. Vale la pena di ricordare che cosa è la malattia celiaca o celiachia, vale a dire una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Il glutine è un complesso proteico presente in alcuni cereali (frumento, segale, orzo, avena, farro, spelta, kamut, triticale). La celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extraintestinali, quali anemia, astenia, amenorrea, infertilità, aborti ricorrenti, bassa statura, ulcere del cavo orale, osteoporosi, dolori articolari, dermatiti, edemi, alopecia, alla associazione con altre malattie autoimmuni, fino a complicanze molto gravi quali l’epilessia con calcificazioni cerebrali o il linfoma intestinale. Le persone celiache devono modificare la loro dieta per tutta la vita, escludendo rigorosamente tutti gli alimenti che contengono glutine ed evitando ogni trasgressione. Inoltre è necessario ridurre il più possibile le contaminazioni, i rischi di “assunzione nascosta” di glutine a causa di comportamenti errati. A incidere sulla vita delle persone, oltre alla modifica permanente del regime alimentare, è la relazione con gli altri in contesti che prevedono pasti fuori casa: dalla scuola al lavoro, dal viaggio ai momenti di svago con gli amici. Dal 2005 la celiachia è riconosciuta “malattia sociale”. Per iniziare a stare meglio è importante innanzitutto ricevere una corretta e veloce diagnosi di celiachia, seguendo l’iter corretto e senza ricorrere a test per l’autodiagnosi. La diagnosi di celiachia avviene attraverso le seguenti fasi fondamentali: l’esame del quadro clinico, gli esami del sangue specifici, la biopsia intestinale. Per conoscere la propria diagnosi è fondamentale non eliminare il glutine dalla propria dieta prima di aver completato tutti gli accertamenti, compresa la biopsia intestinale. Per portare la celiachia ad uno stato di remissione dei sintomi, ad oggi, è necessario seguire la dieta senza glutine per tutta la vita. Nella dieta delle persone celiache sono presenti sia alimenti naturalmente privi di glutine sia prodotti lavorati a contenuto in glutine inferiore a 20 ppm (20 mg/Kg) definiti, dalla norma, “gluten free” o “senza glutine”. Molti alimenti "per tutti", come cioccolato, snack e alcune bevande, sono adatti ai celiaci se riportano "senza glutine" in etichetta. Ingerire piccole quantità di glutine comporta danni per i pazienti, anche in assenza di sintomi evidenti. La Settimana nazionale della Celiachia è un’iniziativa dell’Associazione Italiana Celiachia Onlus che da oltre 35 anni si impegna a cambiare in meglio la vita delle persone celiache e dei loro familiari.