A giochi apparentemente fermi, esce allo scoperto l’associazione Partecipiamo, nella cui lista è stato eletto l’ex presidente del consiglio comunale Giovanni Iacono, e lo fa senza mezzi termini affermando che “la non riconferma a presidente del consiglio comunale di Giovanni Iacono è un atto ignobile” e che il direttivo ha rotto il silenzio dopo “aver atteso qualche giorno per cercare, responsabilmente, di riordinare le idee rispetto alle scelte inaspettate, imprevedibili, incredibili ed irrazionali del movimento 5 stelle per l’elezione del presidente del consiglio comunale”. Tra le accuse più pesanti che Partecipiamo lancia, nel fare un resoconto di “una serata di straordinaria follia da parte della maggioranza del gruppo consiliare pentastellato” emerge quella secondo cui “l’accordo con la parte ‘dipasqualiana’ dell’opposizione si rende evidente e visibile. L’espressione del voto letta in aula che offre la ‘codifica’ del voto in modo da essere evidente chi e da quale parte provenisse il voto. Un voto diretto a distanza e in loco, controllato e con un ‘peso’ determinante da poter fare valere. Il quadro che ne esce è desolante e deprimente per i principi stessi del Movimento 5 stelle che in blog nazionali leggiamo come siano ‘alieni’ ai compromessi e agli inciuci, contrari ai mercimoni, ‘coerenti con l’essere semplice ma genuino Movimento’. Perché a Roma ci si incatena e si grida allo scandalo per il voto dei ‘Verdiniani’ e a Ragusa si festeggia con i ‘Dipasqualiani’?”. Dopo di che il direttivo dell’associazione ricorda “i patti programmatici scritti e sottoscritti tra la stessa associazione ed il sindaco 5 stelle”, e ricorda che “da quando ‘Partecipiamo’ è in giunta, settembre 2014, abbiamo lealmente sostenuto l’Amministrazione e se vi sono le condizioni vogliamo continuare a farlo perché vogliamo realizzare il programma amministrativo e rilanciare l’alleanza ma per poter fare ciò è necessario che siano rispettate le finalità e le regole che abbiamo sottoscritto che sono state mortificate ed umiliate nella serata di ‘follie’ politiche. La prima è la discontinuità totale con il passato a cominciare dall’elezione del presidente del consiglio comunale e l’altra è la condivisione delle scelte che riguardano l’amministrazione e il Consiglio Comunale”. Alla luce di tutto ciò Partecipiamo conclude affermando che “il Sindaco e la maggioranza del gruppo consiliare hanno la responsabilità di ricostruire le ragioni di una alleanza e per coerenza anche ai principi stessi del Movimento 5 stelle che nel resto d’Italia per casi analoghi chiede agli altri le dimissioni, ci attendiamo le dimissioni di Tringali, da presidente del Consiglio Comunale e la scelta del nuovo presidente del Consiglio Comunale, insieme all’alleato che a scanso di equivoci rivendica solo la condivisione della scelta, del nuovo presidente del Consiglio, con una elezione trasparente e diversa nel voto e nei metodi”.