Inizia la sua attività, il nuovo consiglio di amministrazione del Parco commerciale Isole Iblee, mettendo i puntini sulle “i”, vale a dire dichiarando che “non è possibile che il nostro territorio, dopo aver accumulato per anni patrimonio e liquidità, ora regali decenni di parsimonia e sacrifici alle altre provincie che hanno avuto una gestione spudoratamente dissoluta e dissennata. A questo poi si aggiunge anche la beffa, com’è il caso dell’Irsap: avendo trovato a Ragusa decine di milioni di avanzo di bilancio, le imprese devono elemosinare l’utilizzo di queste risorse per fare in modo che le stesse siano spese nello stesso territorio dove sono state, con tanta fatica, prodotte”. La recriminazione dell’organismo dirigente di Isole Iblee (presidente Gianni Corallo, vicepresidente Franco Cilia, componenti Daniele Leggio, Lucio Schembari, Bruno Azzaro, Giovanni Iacono, Francesco Occhipinti, Letizia Sgarioto e Francesco Riolo) riguarda “quello che sta accadendo negli enti pubblici locali e in particolare all’ex Asi, oggi Irsap, e alla Camera di Commercio. Enti che da sempre si sono retti grazie alle imprese del territorio oltre a una sana e corretta gestione finanziaria. Tutto ciò ha consentito non solo una patrimonializzazione eccellente di questi enti ma la disponibilità di risorse liquide per svariati milioni di euro”. Fondi che ora invece si vorrebbe a livello regionale che confluissero nell’unico calderone Irsap per sanare debiti altrui, nell’ottica della logica imperante nel governo Crocetta, che ha messo in atto una scientifica ed organizzata spoliazione del territorio ragusano. Nelle prossime settimane, e comunque già prima della Pasqua, il Consiglio si riunirà nuovamente per decidere quali linee adottare affinché sia bloccata questa scellerata politica di donare a chi ha sperperato le risorse prodotte nel territorio ibleo. Tra gli argomenti trattati dal cda nella sua prima riunione anche iniziative a beneficio delle aziende associate e loro dipendenti, il restyling del sito web, l’intensificazione delle presenze nei social network, le convenzioni con aziende terze. Particolare attenzione anche riguardo alla sicurezza delle aziende insediate nell’area industriale e delle infrastrutture realizzate in passato quali ad esempio l’impianto di videosorveglianza per il quale lo scorso anno si è provveduto finalmente all’attivazione con contestuale registrazione delle immagini. (da. di.)