Robot soffici a forma di polipi, bruchi, pesci e meduse. Sono quelli che si sono fatti strada in silenzio e, se in passato nessuno avrebbe scommesso su questi automi bizzarri, oggi la tecnologia su cui si basano e’ tra le piu’ promettenti. Rispetto ai loro colleghi rigidi e metallici, gli automi morbidi segnano un modo completamente nuovo di costruire robot nel quale l’Italia e’ all’avanguardia e al quale il sito della rivista Nature dedica un articolo. I robot soffici potranno essre usati per costruire simulatori del corpo umano, che mimano la funzione di organi e già sono state elaborate corde vocali e laringe. La robotica soffice servirà anche per realizzare la proboscide-doccia che aiuta gli anziani. In particolare l’idea di alcuni ricercatori è quella di installare la "broboscide" nella cabina doccia, direttamente alla parete in modo da spruzzare acqua e detergente. Sono numerosi i gruppi di ricerca che nel mondo stanno lavorando in questo settore per costruire macchine piu’ leggere ed economiche dei robot tradizionali e che siano capaci di collaborare con l’uomo. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono state ottenute dita robotiche soffici e delicate al punto da afferrare un pomodoro senza rovinarlo, regolando la pressione grazie a speciali sensori ‘elastici’. E sensori come questi promettono di aprire ancora nuove prospettive, adatti come sono per realizzare tessuti ‘intelligenti’ per la futura elettronica indossabile. (Octopus, il robot polpo realizzato in Italia dal gruppo di Cecilia Laschi, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa foto e fonte: Jennie-Hills, London Science Museum)