Sono oltre 3 mila e trecento i casi di demenza registrati nella provincia di L’Aquila che risulta la più colpita dalla patologia in Abruzzo. Lo rivela un censimento nella quale viene evidenziato che l’aumento dei casi è dovuto al mancato intervento nella forma iniziale della malattia tramite l’invio delle persone che ne soffrono nei centri per la diagnosi e la cura della patologia della Asl. I tentacoli della malattia che spegne lentamente il cervello, di conseguenza, avviluppano nelle loro spire un numero di persone molto piu’ ampio, difficile da quantificare. Tuttavia questo sommerso sicuramente aggiunge diverse centinaia di malati ‘non ufficiali’ alle statistiche certe, probabilmente facendo schizzare l’asticella, in provincia di L’Aquila, a un valore non molto lontano dai 4.000 casi. L’area provinciale aquilana è la più esposta, rispetto ad altre d’Abruzzo perche’ ha in se’ un elemento piu’ marcato ovvero il numero di anziani presenti nel territorio. L’aumento della popolazione anziana, in Italia e in molti paesi del mondo, aumenta il rischio di malattie e, tra esse, il progressivo oscuramento del cervello e’ purtroppo una frequente compagna di viaggio dell’anziano. La provincia dell’Aquila ha oltre il 22% di persone con piu’ di 65 anni, soglia anagrafica in cui la patologia comincia a manifestarsi nell’ordine del 5% e che si impenna con l’ulteriore avanzare dell’eta’. Nella sola area della Marsica i malati seguiti dalla Asl sono 950, pazienti assistiti dall’Unita’ di valutazione dell’Alzheimer. E’ infatti l’alzheimer a recitare un ruolo preponderante nelle demenze, con un’incidenza del 65% sul totale dei casi di malattia, mentre la restante quota di demenze dipende da problemi vascolari. Per prevenire la malattia gli specialisti elencano alcune regole da seguire e sono: tenersi sempre in movimento con una sana e regolare attivita’ fisica; seguire la dieta Mediterranea; allenare il cervello con nuovi hobby o piccole sfide quotidiane come imparare una nuova lingua; controllare i fattori di rischio cardiovascolare, dal diabete all’ipertensione, dal fumo all’obesita’, dal colesterolo alla sedentarieta’.(Agenzia)