A Parigi si sta dibattendo in questi giorni quello che sarà il futuro dell’umanità. Sono in corso incontri bilaterali, riunioni, ecc. tra i vari Paesi per cercare di definire un accordo globale. Tutti sono concordi nel ritenere, magari a parole, che l’accordo sul clima deve essere vincolante, che gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra siano soggette a revisioni periodiche e che ciò avvenga attraverso un meccanismo di validazione serio e incontestabile, (per i vari impegni di riduzione di gas serra che verranno assunti), per evitare che le promesse non vengano mantenute o le varie furbizie dei singoli paesi.
Il ministro dell’Ambiente Galletti su l’Unità del 3 dicembre 2015 ci dice che l’obiettivo del governo Italiano in materia di economia verde è quello di trasformare tutta l’economia in “green economy”, traghettando il sistema dell’economia lineare del Novecento verso l’economia circolare del terzo millennio, quella che non spreca materie prime e non produce rifiuti.
Questa scelta non dipende dall’esito di Parigi, è una direttiva strategica già acquisita per il futuro dell’Italia. L’impegno alla Cop21 è portare tutta la comunità internazionale a condividere questa nostra scelta di fondo è a dotarsi di un accordo internazionale che sia uno strumento operativo e legale per de-carbonizzare l’economia del pianeta.
In tal senso il 2 dicembre 2015 la Commissione Ue ha lanciato un pacchetto di proposte sull’economia circolare, mirata al riciclo di rifiuti e migliore uso delle risorse. Sono stanziati 6 miliardi di euro. I nuovi target: riciclo del 65% dei rifiuti urbani e del 75% degli imballaggi. I problemi sul tappeto riguardano anche i nostri stili di vita individuali. E’ Galletti continua, dobbiamo ridurre l’uso dei mezzi privati per il tragitto casa-lavoro, spingere a fondo sui mezzi elettrici e ibridi, puntare sul car-sharing e promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di locomozione primario e non solo nel tempo libero. I vecchi sistemi di riscaldamento di vecchia generazione consumano e inquinano molto e in questo settore ogni edificio nuovo o che sia da restaurare o ristrutturare deve essere pensato come organismo autosufficiente da un punto di vista energetico. Gli eco-bonus per le ristrutturazioni edilizie – confermate nella legge di stabilità – magari potrebbero essere ulteriormente incentivate per un duplice obiettivo: ambientale ed occupazionale. Il settore delle costruzioni in Italia negli ultimi anni ha perso migliaia di lavoratori. La difficoltà di un grande accordo globale sul clima si scontra con l’esigenza di conciliare le ragioni dello sviluppo (dei paesi poveri) con la riduzione delle emissioni dei paesi ricchi. Gli impegni unilaterali assunti da Stati Uniti e Cina potrebbero dare una grande spinta per l’ accordo finale, tuttavia la consapevolezza che la posta in gioco è veramente alta e che non è più rinviabile la necessità di un accordo fra tutti i paesi della terra, viene dalla enciclica Laudato Si del grande Papa Francesco. L’enciclica si sofferma sui problemi ambientali della nostra casa comune e, sintetizzando molto, si pone l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, critica le logiche di mercato e una crescita economica poco attenta alle disuguaglianze sociali e ai danni ambientali e ai cambiamenti climatici. Papa Francesco auspica che in futuro tutte le energie siano utilizzate per trovare soluzioni diverse rispetto al passato, in modo che tutta l’umanità possa essere salvaguardata.
Pietro Storniolo