In una recente conferenza avvenuta a Ragusa, nella splendida sala Avis, con la presentazione del libro di Gianni Silvestrini 2 G (gradi) sui cambiamenti climatici in atto, ho avuto modo di constatare che non tutto sembra perduto per evitare al pianeta cataclismi inenarrabili.
La mia visione molto pessimista del futuro dell’umanità è stata sconfitta dalle precise analisi dei processi in atto in tante realtà territoriali ed anche in alcune nazioni guida dell’economia mondiale, che qualche barlume di speranza comincia a delinearsi all’orizzonte.
I segnali di guerra, di odio, di intolleranza che imperversano per il pianeta sono tanti e ci lasciano sgomenti – da ultimo gli eventi di Parigi -. Proprio a Parigi fra qualche settimana inizierà la prossima conferenza mondiale sul clima che coinvolgerà tantissimi paesi .
A differenza del protocollo di Kyoto pare che stavolta i paesi che dovrebbero assumere impegni vincolanti siano la grande maggioranza e che pertanto un processo di inversione dell’accumulo di CO2 nell’atmosfera sia un obiettivo realistico e non effimero.
Non solo, i mercati mondiali anche se incentivati da sussidi statali sono già in grande movimento: dal grande sviluppo del fotovoltaico – (650.000 impianti in Italia- terzo parco fotovoltaico al mondo dopo Cina e Germania ) – alle auto elettriche, ai sistemi di accumulo dell’energia.
L’accoppiata rinnovabili-batterie è sfruttata per il momento in pochi casi pilota ci dice Valerio Gualerzi in Affari e Finanza del 16 novembre, ma “il sistema elettrico nazionale, certifica uno studio realizzato da Anie Energia, potrebbe ricevere benefici quantificabili in oltre 500 milioni di euro annui grazie ad una maggiore diffusione dei sistemi di accumulo.
Le batterie che sfruttando diversi tipi di tecnologia (al litio o al sodio-nichel le due più importanti) sono in grado di immagazzinare elettricità per compensare l’intermittenza delle fonti rinnovabili o per alimentare motori elettrici. Sono di tecnologia italiana le batterie al sale prodotte da Fiamm che stanno conquistando i mercati di mezzo mondo.
Si prevede pertanto un grande incremento dell’utilizzo di queste tecnologie con punte di crescita fino a 18 volte in dieci anni, come prevede lo studio Frost & Sullivan elaborato qualche settimana fa.
Lo stesso dicasi del mercato mondiale delle auto elettriche , infatti secondo il Servizio Studi e Ricerche di Banca Mps , a fronte dei 500mila veicoli elettrici venduti nel mondo nel 2015, la cifra salirà a 3milioni nel 2021 e poi a 5milioni nel 2025.
L’area privilegiata del boom sul medio periodo (2021) dovrebbe essere l’Ue con una quota di mercato del 37%. A mettere il turbo ad una evoluzione che può godere di una sua notevole forza d’inerzia saranno nuovi incentivi ecologici, soprattutto di natura fiscale, e il miglioramento della rete di rifornimento elettrico per le auto, oltre che il continuo calo del prezzo delle batterie.
Anche nel settore dell’edilizia o in generale delle nuove tendenze che riguardano il modello di produzione e consumo ( in attesa delle direttiva UE sull’economia circolare ), stanno arrivando grosse innovazioni tese alla continua riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera.
18 Novembre 2015
Pietro Storniolo