"Vogliamo una sanità senza padrini e senza padroni; gli ospedali non vanno avanti con gli atti unilaterali delle amministrazioni. Non si può chiedere la disponibilità di chi viene trattato a pesci in faccia". A parlare è il segretario generale di FSI (Federazione Sindacati Indipentdenti), Adamo Bonazzi. !In ARAN è andata in onda – dice Bonazzi – l’ennesima puntata di quella che ormai sembra diventata una telenovela". Il Governo e Regioni chiedono alle 00.SS., tramite ARAN, di sottoscrivere ancora una deroga all’applicazione della normativa applicativa della direttiva europea sud’ orario di lavoro, riposi e lavoro notturno (D. Lgs. 8 aprile 2003, n. 66 e Direttiva 2003/88/CE del 4 novembre 2003) che si ripercuoterebbe sui lavoratori, ma non vogliono minimamente finanziare le assunzioni necessarie né tanto meno loro contratto di lavoro. "Siamo disponibili ad aprire le contrattazioni – aggiunge Bonazzi -sull’applicazione della legge negli ospedali per garantire la funzionalità degli stessi ma la medesima funzionalità non può essere garantita a scapito degli stessi sulla pelle dei lavoratori. Quindi, non siamo disponibili ad alcuna deroga in bianco. Le organizzazioni sindacali che, come noi, sono fra i lavoratori ogni giorno sanno bene come è fatta l’organizzazione del lavoro nel servizio sanitario nazionale e sanno bene che gli ospedali non vanno avanti con gli atti unilaterali delle amministrazioni. Non si può chiedere la disponibilità di chi viene trattato a pesci in faccia. Le amministrazioni, con atti unilaterali, in virtù di una legge ingiuste, e forse illegittima, hanno cercato di negare ai dipendenti del ruolo sanitario il diritto ad evitare eccessi lavorativi prolungati ed a usufruire di riposi nei modi e nei limiti previsti per gli altri lavoratori italiani. Da sei anni non viene rinnovato il contratto e, finanziaria dopo finanziaria, si sta impantanando la sanità pubblica. E ora di dire basta.”