Il caldo record registrato nel 2015 ha spaccatoin tre piccole parti il più grande ghiacciao vallino italiano. Lo dice il "Nuovo catasto dei ghiacciai italiani", una sorta di anagrafe dei complessi nevosi perenni aggiornato per l’ultima volta negli anni sessanta. Si prevede anche che entro il 2100 il gigante dei Forni, situato sul versante lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio, rischia di scomparire quasi del tutto. A rivelarlo è il "Nuovo catasto dei ghiacciai italiani", una sorta di "anagrafe" dei complessi nevosi perenni aggiornato per l’ultima volta negli Anni Sessanta. Il documento, realizzato dall’Università Statale di Milano, è stato presentato nel corso dell’incontro "La febbre del ghiaccio" organizzato alla Camera dei Deputati dall’intergruppo parlamentare per il clima Globe Italia. Negli ultimi 26 anni i ghiacciai italiani delle Alpi Centrali hanno perso duemila miliardi di litri di acqua, pari a 800mila piscine olimpiche e quattro volte il Lago Trasimeno. I dati sulla superficie dei 903 ghiacciai italiani "confermano una generale tendenza al regresso": una riduzione del 40% (da 519 a 368 chilometri quadrati) negli ultimi 50 anni, a cui si è aggiunta un’ulteriore contrazione del 5% dal 2007 al 2012. La superficie glaciale persa è pari all’estensione del Lago di Como ed è conseguente al rimpicciolimento dei ghiacciai e all’estinzione di quasi 200 complessi.