Domani, domenica 25 ottobre, a Expo si festeggia la Giornata mondiale della pasta, con il corollario dei due giorni (26 e 27) del congresso dei Pastai mondiali ospitato a ‘Host’ presso Fiera Milano. Per valorizzare la pasta, Ipo (International pasta Organisation) e Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) intendono sottolineare l’importanza di questo alimento nella lotta a malnutrizione e obesità, portando anche l’esperienza di cuochi celebri come Massimo Bottura e Bruno Serato (chef americano votato dalla Cnn eroe dell’anno per aver sfamato 1.200 bambini indigenti con un pasto nutrizionalmente equilibrato a base di pasta e verdure fresche, 365 giorni all’anno per 10 anni). E una sfida globale la pasta l’ha già vinta: 15 anni fa nel mondo se ne producevano 9,3 milioni di tonnellate, contro 14,5 milioni raggiunti nel 2014 (+56%). E sono 52 (contro i 29 di 15 anni fa, +79%) i Paesi in cui si consuma almeno 1 kg di pasta pro capite all’anno. Con quasi 3,5 milioni di tonnellate prodotte nel 2014, l’Italia è il leader del mercato mondiale della pasta, tanto che un piatto di pasta su 4 (24%) mangiato nel mondo viene prodotto dai pastifici nazionali. In 15 anni l’export di pasta italiana è cresciuto complessivamente di circa il 50%, +3,6% nel 2014 rispetto al 2013. Oggi l’Italia esporta il 57% della produzione nazionale – circa 2 milioni di tonnellate, per un controvalore di 2 miliardi di euro – contro il 54% di 5 anni fa. Nel 2014 la Germania si conferma il principale mercato per l’export (oltre 360mila tonnellate e un’incidenza pari al 18,3% del totale), seguita da Regno Unito e Francia, per entrambe 278mila tonnellate e 14,1% del totale. Al di fuori dell’Europa, sono gli Usa il primo sbocco, con 151 mila tonnellate e un peso del 7,7% in volume e del 9,5% in valore. In crescita gli ‘Italian pasta lovers’ – sottolinea Aidepi – anche nei Paesi emergenti: si segnalano con Russia (+11,5%), India (+15,4%) e, soprattutto, la Cina (+37,9%). (Agenzia)