Un locale su quattro dopo la chiusura di una azienda è rimasto sfitto. I dati emergono da uno studio di Confesercenti che ha elaborato delle statistiche sulle rivelazioni delle imprese di intermediazione immobiliare. Ad oggi sono oltre 627 mila i negozi sfitti. Nei primi otto mesi 2015 sono sparite così circa 30 imprese commerciali al giorno. L’associazione propone l’introduzione di canoni concordati e cedolare secca, un sistema già previsto per le abitazioni e che potrebbe essere declinato anche per il commercio portando nell’arco di due anni alla nascita di circa 190mila negozi, per incentivare l’apertura di nuove attività commerciali. Secondo il presidente, Massimo Vivoli, serve patto tra commercianti e proprietari di negozi, amministrazioni comunali e Stato per rivitalizzare le città e favorire la nascita di nuove imprese. Per l’erario, l’associazione stima che sarebbe "un affare da 1,5 miliardi di euro" tra gettito Irpef, Tari e Irap pagate dalle imprese.