Campeggia orami da otto anni in pieno centro città a Ragusa, troppo recente naturalmente per diventare archeologia industriale o tecnologica, non troppo vetusto per rimetterlo in funzione (se qualcuno ne avesse la volontà), utilizzato come ampio e comodissimo ta-tze-bao (dazibao nella moderna translitterazione dal cinese) per manifestini e dépliants di ogniqualsivoglia genere. Stiamo parlando dell’ascensore in vetro e metallo che sarebbe dovuto servire nelle intenzioni degli amministratori di allora (sindaco e giunta Tonino Solarino se la memoria non ci tradisce) a portare disabili anziani persone sofferenti o semplicemente pigre, evitando le maledette scale, da via Natalelli in via Roma, a fianco del “Mediterraneo” (bar albergo o, sopra tutto, luogo topico di una vita cittadina scomparsa probabilmente per sempre): Grazie perciò a Mario Chiavola, presidente di Ragusa in Movimento, che ha puntato l’indice su quella che giustamente definisce “una vicenda paradossale” intimando “si ripari la struttura o la si tolga di mezzo”. Chiavola ricorda che “l’idea era buona. Però se escludiamo i primi mesi, l’ascensore non ha mai funzionato e i pretesti utilizzati sono stati i più disparati”. E rincara la dose “è davvero incredibile che, nella zona più suggestiva della città, ci si trovi di fronte a un armamentario del genere che, tra l’altro, in molti stanno utilizzando come spazio per sistemare le locandine. Ma davvero è così complicato, nel 2015, trovare qualcuno che ripari un ascensore? E se il gioco non dovesse valere la candela, non sarebbe più dignitoso rimuovere tutto e ripristinare lo status quo? Ovviamente, l’attuale Amministrazione comunale si è trovata a dover gestire questa situazione. Quella precedente non ha saputo cavare un ragno dal buco. E quella ancora prima ha cercato di metterlo in moto salvo poi disattivarlo quasi subito. E’ una situazione pirandelliana. Che i cittadini di Ragusa stanno subendo. Servono delle scelte. Non si può più rimandare”. (da.di.)