L’affidamento del servizio di refezione scolastica ad una nuova ditta e il contestuale aumento del costo del ticket per le famiglie ha provocato una levata di scudi da parte dell’opposizione consiliare. Secondo le consigliere Sonia Migliore e Manuela Nicita dell’Udc-laboratorio 2.0 “con una delibera di giunta sono stati rimodulati i prezzi per l’acquisto dei blocchetti per la refezione scolastica (solo 20 tagliandi) in base al modello ISEE aumentandone eccessivamente l’importo. Esempio lampante quello per i redditi inferiori ai 5 mila euro per la cui fascia si è passati dai 70 euro annui ai 200, cioè quasi il triplo”. Pur “concordando sulla necessità che il servizio debba garantire una certa qualità tuttavia questi sono costi sproporzionati che andranno a ricadere maggiormente sulle fasce più deboli”. Un altro aspetto su cui intervengono le due consigliere di opposizione è sul fatto che “la ditta aggiudicataria dell’appalto ha vinto la gara con il 20% di ribasso. L’amministrazione potrebbe usare le somme risparmiate per alleggerire la quota da far spendere ai cittadini, sempre che questi soldi non dovessero tornare utili più in là se si scoprisse che la ditta potrebbe non essere in grado di assicurare certi standard qualitativi. Dubbio più che legittimo se si considera che il 20% di ribasso equivale a circa 220mila euro in meno sulla base d’asta. Invitiamo, dunque, l’Amministrazione a rivedere i costi del servizio mensa”. Dello stesso le obiezioni esposte dal due consiglieri del partito democratico, Mario D’Asta e Mario Chiavola, secondo cui “la rivisitazione dei parametri del modello Isee delle famiglie in relazione alla refezione scolastica determinerà l’aumento a dismisura dell’importo richiesto per l’acquisto dei 20 tagliandi per blocchetto”. D’Asta e Chiavola ricordano poi che “quando abbiamo proposto la raccolta firme avevamo chiesto di aumentare la quota pro capite per ogni bambino così da migliorare il servizio stesso. Di certo non avevamo chiesto di mettere, ancora una volta, le mani nelle tasche delle famiglie aumentandone le spese. Quello che proponevamo, ovviamente, era a carico dell’Amministrazione. E non con queste percentuali così inique e ingiuste. Tra l’altro, così facendo saranno colpite le fasce più deboli”. L’ultima osservazione dei due consiglieri democratici è relativa alla promessa dell’Amministrazione che “il bando sarebbe stato aggiudicato per il mese di febbraio. Ma a prescindere dalla ennesima menzogna (siamo a giugno), le preoccupazioni dei genitori sono le preoccupazioni di una intera comunità. Su questo tema ci siamo già spesi nel recente passato e continueremo a vigilare col coltello tra i denti”. (da.di.)