Un acceso dibattito sulla riduzione delle indennità degli Amministratori comunali e sui gettoni di presenza dei consiglieri sta infuocando i corridoi di Palazzo San Domenico. Dopo l’intervento del consigliere di Sel, Vito D’Antona, altri esponenti della minoranza intervengono sulla questione. Si tratta dei consiglieri del Pd, Carmelo Cerruto e Giovanni Spadaro. Entrambi, anticipando il disegno di legge oggetto di discussione alla Regione in questi giorni, chiedono di ridurre i compensi per prevenire un ulteriore aumento di tasse per i cittadini in previsione di altri tagli annunciati da Palermo. “La Regione – dicono Cerruto e Spadaro – si appresta a decidere sulla riduzione dei compensi agli amministratori comunali ed ai consiglieri comunali equiparandoli a quelli degli altri Comuni italiani. Questo porterà ad altri tagli che dovranno essere compensati in altro modo. Da ciò chiediamo che la nostra proposta sia discussa nella prossima seduta consiliare”. Anche la maggioranza interviene sulla questione attaccando il consigliere D’Antona. “Si predica bene ma si razzola male – si legge nella nota a firma della maggioranza – Il consigliere D’Antona paladino dei conti e del bilancio comunale vuole porre la sua attenzione dai meandri della Camera di Commercio, sulla riduzione dei costi per gli amministratori ed i consiglieri comunali quando invece lui che dovrebbe supportare le aziende iscritte alla Camera non parla e non fa nessuna proposta di riduzione sui propri emolumenti che risultano elevatissimi. Noi facciamo una proposta unitaria che preveda il taglio dei parlamentari siciliani e una forte riduzione degli emolumenti delle Camere di Commercio invece che trasferire il ruolo principale di esattori ai Comuni”. Il consigliere D’Antona nel suo intervento aveva spiegato che “in base ai tagli di 18 milioni di euro annunciati dall’Assessore regionale al Bilancio a partire da quest’anno noi possiamo anticipare i tempi ed evitare il peggio – commenta D’Antona – riducendo i compensi che oggi gravano nelle casse comunali per un totale di circa 400 mila euro annui di cui 300 mila euro per le cariche di sindaco e amministratori e 100 mila euro per i gettoni dei consiglieri comunali. In merito alle accuse che mi sono state rivolte voglio sottolineare che sono poco inopportune poiché da gennaio 2013per mia scelta non percepisco il gettone di presenza, non ho mai usufruito dei permessi lavorativi dalla camera di Commercio consentiti per legge per partecipare al Consiglio e da quest’anno assieme ad altri colleghi ci siamo ridotti le indennità”.