Come sovente accade, sull’accesa polemica politica – in questo caso causata dal ritiro del Comune di Ragusa dal cluster bio-mediterraneo all’interno dell’Expo milanese con contestuale richiesta alla Regione di rimborso della quota partecipativa e dalle critiche piovute delle forze di opposizione – interviene il buon senso dell’imprenditoria locale, certamente dotata di uno sguardo più cristallino e lungimirante. Ed infatti la PMI Ragusa, associazione che raccoglie piccole e medie imprese, affermando che “l’Expo 2015 è un’occasione imperdibile, sollecita una maggiore presenza della provincia di Ragusa, intesa come territorio, all’appuntamento mondiale”. Il presidente provinciale Roberto Biscotto “pur comprendendo benissimo il clima di sfiducia che si sta diffondendo nei territori e la decisione di alcuni amministratori di non partecipare all’evento,” ritiene comunque che non sia questa la strada da seguire. Secondo Biscotto è vero che “obiettivamente la Regione Sicilia si è fatta trovare impreparata, però ci sono ancora 5 mesi di tempo per recuperare” ritenendo che “la vetrina internazionale di EXPO 2015 sia troppo importante e gli enti locali non possono non essere presenti per mostrare alle centinaia di migliaia di visitatori di queste settimane, che diventeranno milioni da qui alla fine della manifestazione, l’enorme patrimonio della provincia di Ragusa e il suo tessuto economico e produttivo che, sul piano dell’agroalimentare, può vantare alcune tra le eccellenze migliori in campo mondiale”. Il presidente PMI Ragusa auspica poi che “ognuno, sul piano istituzionale e per le relative competenze, metta in atto quanto possibile per recuperare il tempo iniziale perduto in modo da dare a questo territorio la visibilità che merita e permetta quindi di sfruttare al massimo questa imperdibile occasione”, e conclude citando la frase di Giovanni Falcone ”che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è, allora, che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”. Ricordiamo per cronaca che la decisone del Comune di Ragusa di ritirarsi dal cluster bio-mediterrano chiedendo anche alla Regione Siciliana il rimborso della quota di iscrizione versata, era stata oggetto di critiche da parte delle opposizioni. Critiche non esasperate da parte dei consiglieri del Pd Mario D’Asta e Mario Chiavola che affermano “possiamo essere d’accordo sul fatto che l’Amministrazione comunale di Ragusa abbia deciso di fare un passo indietro rispetto al Cluster Bio Mediterraneo. Oggettivamente la figuraccia rimediata dalla Regione, a Milano, è di quelle su cui non si può passare sotto silenzio. Detto questo, però, non è comprensibile né ammissibile che una città, come la nostra, rimanga esclusa da una manifestazione internazionale come questa che sta già vedendo la presenza di centinaia di migliaia di visitatori e che tra mesi diventeranno milioni”. D’Asta e Chiavola avanzano il dubbio che “non andare all’Expo possa essere soltanto una scusa, utilizzata per coprire la mancanza di progettualità”. Contro la Regione si scagliano anche Sonia Migliore e Manuela Nicita, consigliere comunali e portavoce del laboratorio 2.0 ma chiamando pesantemente in causa anche l’assessore Martorana, “che si è ostinato a seguire strade dagli sbocchi incerti: ora ci resta in mano il flop del Cluster Bio Mediterraneo, mentre si continua a perseguire la strada dell’incertezza, affermando che il ritiro è dal Cluster e non dal padiglione Sicilia, dove invece continuiamo a restare”. Pertanto Migliore e Nicita chiedono all’Amministrazione “cosa preveda la nostra presenza a Milano, nel contesto del Padiglione Italia, piazza Sicilia”. Infine, il consigliere di Idee per Ragusa, Giorgio Mirabella, presidente della sesta commissione sviluppo economico, pur “non entrando nel merito delle scelte compiute dall’amministrazione” ritiene urgente conoscere “quale sarà il ruolo del comune di Ragusa ad Expo, se si parla di idee a cui ancora si deve dare seguito o di progetti già avviati e calendarizzati nell’ambito di Expo” e infine chiede alla giunta e all’assessore Martorana “di indire una conferenza di servizio con i capigruppo consiliari per spiegare nel dettaglio se ci sono i margini di una presenza ad Expo e capire quali le oggettive ricadute per il nostro territorio”. Daniele Distefano