Restituire una parte della Tari fatta pagare ingiustamente ai cittadini. A tornare ancora una volta sull’argomento è la consigliera comunale del Pd, Ivana Castello. E lo fa con una lunga interrogazione rivolta al sindaco Ignazio Abbate. “Quando si pose il problema della restituzione di una parte della Tari fatta pagare ingiustamente – commenta la Castello – si disse che l’importo sottratto, limitatamente alle pertinenze, era di 163 mila euro. Oggi si parla di restituire poco meno di 151 mila euro. Non è questione dei 12 mila euro di differenza: è che la gente non può seguire i continui errori del Comune, l’anno scorso per l’acqua, oggi di nuovo per l’acqua e per le pertinenze tari, ieri l’altro per la Tasi, domani per l’accesso agli atti e così via. Tutta questa serie di errori fanno di conseguenza saltare il quadro degli accertamenti preventivati, per cui le chiedo, se così stanno le cose, di voler fornire all’intero Consiglio i seguenti dati relativi alla Tari 2014: somme totali accertate all’origine, senza la distinzione tra l’abitazione principale e le pertinenze; somme effettivamente riscosse; somme riaccertate, distinte tra abitazione e pertinenze; somme riscosse effettivamente, sempre rispettando la distinzione tra abitazioni e pertinenze; somme restituite a coloro per cui era già chiara la distinzione tra abitazione e pertinenze; somme restituite a coloro per cui la distinzione tra abitazione principale e pertinenze è stata chiarita e introdotta nel 2015; numero delle abitazioni afferenti a quest’ultimo gruppo. Le chiedo – conclude la Castello – di restituire il milione e 200 mila euro in più sottratto ai cittadini rispetto al costo del servizio”.