Un microchip per alleviare le sofferenze di chi è paralizzato. A mettere a punto il piccolo chip sono stati i ricercatori del California Institute of Technology, Caltech e Rancho Los Amigos National Rehabilitation Center negli Stati Uniti. Grazie ad esso, un ragazzo tetraplegico dall’età di 21 anni, Erik Soto, in seguito ad una sparatoria è riuscito a muovere un braccio bionico grazie al solo pensiero. I ricercatori americani sono riusciti ad impiantare questi microelettrodi nella zona del cervello deputata al movimento (corteccia parietale posteriore), con incredibili risultati per la fluidità dei movimenti. Secondo alcuni studiosi, questo ultimo l’impianto potrebbe rappresentare il primo passo verso un vero e proprio uomo bionico. In futuro molto probabilmente saremmo in grado di controllare macchine esterne a noi, come ad esempio i computer.