Sembrerebbe che “sia fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni” l’annosa vicenda del raddoppio della superstrada Ragusa-Catania. E quindi, come accade spesso nei sogni, nel momento in cui si sta per afferrare qualcosa o qualcuno, o per realizzare una qualche impresa, ecco che tutto svanisce in un risveglio che lascia l’amaro in bocca. Questa la riflessione che ci è venuta spontanea nell’apprendere l’esito dell’incontro romano di ieri mezzogiorno tra la delegazione ragusana e il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. Riflessione pessimistica, al di là dell’apparente soddisfazione e positività con cui la senatrice del Pd Venera Padua, artefice dell’incontro stesso, relaziona sull’esito della missione nella capitale. Da parte del ministro Delrio, riferisce la Padua, “c’è stato l’impegno a concludere l’istruttoria sulla Ragusa-Catania nel termine di un mese, inoltre lo stesso ha spiegato lo stato dell’arte e, nella sostanza, il processo per l’infrastruttura, che è una priorità strategica per la nostra isola, necessita di un passaggio ulteriore e fondamentale”. Ovvero “serve che il promotore, che sarà convocato a breve dal ministero, presenti un aggiornamento del piano economico e finanziario relativo al progetto, dato che la stipula della convenzione necessita di una sostenibilità economica che lo stesso promotore deve garantire. Il piano, infatti, su cui finora si è ragionato è del 2007 e risulta indispensabile una revisione in quanto la convenzione stipulata su quegli accordi non è stata registrata mancando l’aggiornamento dei costi. Sta, quindi, alla serietà del promotore confermare, ad oggi, i propri impegni, in quanto il ministro, che ha rassicurato sulla certezza del finanziamento statale, ha bisogno che la controparte rinnovi (e aggiorni) quanto stabilito ormai 8 anni fa. Poi, una volta approvato l’aggiornamento del piano economico, si procederà alla firma della convenzione con l’approvazione del ministero dei Trasporti e del Dicastero dell’Economia. Delrio ha detto che i tempi saranno velocissimi, una volta accertato il fatto che le intenzioni del privato, ovvero i fondi garantiti dal promotore per la realizzazione dell’infrastruttura, risultino buone e fattibili. Il ministro ha fatto assoluta chiarezza sul cronoprogramma, sulla volontà politica di portare a conclusione nel minore tempo possibile queste procedure, sui tempi della convocazione del promotore per comprendere l’entità reale dei costi. E ha assicurato lo stanziamento ‘senza scadenza’ dei fondi nazionali per quest’opera importantissima per il nostro territorio. Insomma, stante l’esigenza di comprendere l’affidabilità del finanziamento privato, il ministro ha chiaramente tracciato il percorso che sarà compiuto da qui a breve per dare finalmente il via operativo ai lavori”. Fin qui dunque le affermazioni del ministro riportate dalla senatrice sciclitana. Ma abbiamo visto troppe volte questo replay e udito altrettante volte il solito refrain per cui tutte le volte che si era già seduti al tavolo e si erano scappucciate le stilografiche delle grandi occasioni, pronti alla fatidica firma, ecco che usciva fuori un qualche impedimento, una nuova tappa da aggiungere al già tortuoso percorso. E che oggi, ci si perdoni il pessimismo, potrebbe benissimo esser rappresentato dall’aggiornamento da parte del promotore-controparte del piano economico risalente a ben otto anni fa. Non a caso il ministro Delrio fa appello – come sopra riportato – “alla serietà del promotore nel confermare, ad oggi, i propri impegni del 2007”. Altrimenti…? Per chiedere la cronaca della giornata, questa la composizione delle delegazione: i sindaci di Ragusa e Catania, rispettivamente Federico Piccitto ed Enzo Bianco, i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Avola, Paolo Sanzaro e Giorgio Bandiera, il rappresentante del comitato per la Rg-Ct, Roberto Sica, la vicepresidente della Camcom di Ragusa, Rosa Chiaramonte presente anche l’on. Sofia Amoddio.
Daniele Distefano
(nella foto di gruppo: da sinistra Roberto Sica, Giovanni Avola, Giorgio Bandiera, Rosa Chiaramonte, la sen. Venera Padua, Paolo Sanzaro, Federico Piccitto)