Vitamine del gruppo b, ferro, proteine e una quantità di grassi totali con prevalenza di mono e polinsaturi. Sono alcune delle caratteristiche che rendono preziose per la salute le carni avicole, il cui consumo, in un’alimentazione varia ed equilibrata, si associa ad effetti neutri o favorevoli sul rischio delle principali patologie degenerative: come le malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumori e il diabete. Sono le conclusioni del primo Documento di Consenso sul ruolo delle carni avicole di Nutrition Foundation of Italy (Nfi), presentato a Milano in vista della pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale Food & Nutrition Research. Le carni bianche in Italia sono poco consumate tantè che rappresentano circa il 25% del consumo totale di carne e sono molto al di sotto della media europea (quello del solo pollo è di 13,6 Kg l’anno pro-capite, contro i 17,8 Kg medi in Ue, secondo dati Unaitalia e Avec 2014. I livelli di consumo di queste carni sono tuttora contenuti nel nostro Paese: un loro impiego più ampio, nell’ambito di una corretta alimentazione, con un apporto adeguato di proteine, sia vegetali che animali, consentirebbe un miglioramento della qualità complessiva della dieta nella popolazione italiana.