La protesta per i cantieri di servizio provoca uno scontro aperto tra l’assessore Vittorio Ragusa ed il deputato regionale del Pd, Pippo Digiacomo. Ragusa, da martedì alle 13, ha occupato l’aula consiliare, insieme ad alcune delle famiglie che aspettano, da più di un anno, di poter cominciare a lavorare nei cantieri di servizio. Ragusa aveva chiesto, già due mesi fa, lì’impegno dei parlamentari regionali per sbloccare la situazione di Comiso (i cantieri di servizio sono partiti nel 2014 in tutti i comuni, tranne Comiso e Scicli, che avevano presentato in progetti un po’ più tardi, ma comunque entro i tempi consentiti. Digiacomo aveva garantito che la situazione si sarebbe sbloccata entro marzo. “Ad oggi – spiega Ragusa – non abbiamo risposte. Anzi, sappiamo che in Finanziaria queste somme non sono state previste”.
Digiacomo risponde: “La procedura dei cantieri di servizio è stata già sbloccata dopo che il decreto "salva Italia" aveva ritirato i fondi non spesi e i comuni più ritardatari erano rimasti tagliati fuori. A volte basta una telefonata per evitare iniziative eclatanti e un po’ trombonesche. Comunque, attenzione ad attribuire responsabilità nominali puntando indici accusatori e segnalando persone a una platea di soggetti in difficoltà e in qualche caso disperate. Di questo informeremo gli organi preposti a tutela della nostra incolumità. È chiaro che insieme alle risorse per i cantieri di lavoro manderemo un’ispezione regionale per verificare se la gestione dei servizi sociali del Comune di Comiso abbia ottemperato ai propri compiti con tempestività e trasparenza e non abbia trasformato l’assessorato in un bancomat per amici e amici degli amici. Siamo certi di no, conoscendo la correttezza adamantina dell’assessore Ragusa. E però questa iniziativa intempestiva e velenosa ha proprio il sapore di avere fatto "nzinca" a qualcuno per mandare al macello qualcun altro. Insomma, cose che non si fanno neanche al peggiore oppositore politico.”
Ragusa replica: “Sono rammaricato, stupefatto e deluso. Io non ho offeso nessuno. Io protesto chiednedo che il governo regionale faccia qualcosa, non contro Digiacomo. Devo tutelare i comisani che hanno presentato le richieste per i cantieri e che attendono da più di un anno. Di fronte a queste dichiarazioni, sto valutando se passare alle vie legali. Mi sarei aspettato la solidarietà ed il sostegno di Digiacomo, non tutto questo!”.