L’ex sindaco di Comiso Pippo Digiacomo difende l’aeroporto. Chiede un ruolo attivo, importante, di Intersac, nella società di gestione dell’aeroporto di Comiso. Incalza il socio privato, che detiene il 65 per cento del pacchetto azionario, chiedendo un impegno maggiore per l’aeroporto di Comiso. "L’aeroporto ha grandi potenzialità – spiega Digiacomo – lo dimostrano i risultati raggiunti finora e l’interesse delle compagnie aeree. Ma l’aeroporto è piantato, non abbiamo visto nulla di nuovo negli ultimi due anni, tranne il venir meno dei voli per la Lituania e l‘Irlanda. La regione ha stanziato 4,5 milioni per garantire il servizio Enav per due anni. Ma la Regione non può finanziare il socio privato. Intersacv, dunque, deve contribuire per la sua parte, con 2,7 milioni di euro. Ora, nella legge finanziaria, è stato stanziato un altro milione di euro. Anche questo non può essere pagato interamente dalla parte pubblica. Poi ci sono gli incentivi: 400.000 euro della Camera di Commercio e 1,7 milioni di euro dei fondi ex Insicem. Sono soldi pubblici, non possono servire a coprire la quota privata”. Digiacomo aggiunge: “Dal socio privato ci aspettiamo investimenti seri. Finora non credo si sia fatto nulla, tranne che attingere al capitale sociale. Manca un piano aziendale, manca una progettualità. Cosa dà la Soaco alle compagnie aeree che vogliono investire a Comiso? Quale piano di investimenti è stato pensato per Comiso? Quali rotte si vogliono attivare?”
Da Intersac, arriva la replica del presidente di Intersac, Salvatore Bonura. Bonura ha ringraziato “l’Assemblea regionale siciliana e l’onorevole Digiacomo per l’attenzione dimostrata nei confronti dell’aeroporto di Comiso. Avere dato questo segnale in un momento di difficoltà finanziaria della Regione è un fatto di straordinaria importanza. Mi auguro che tale sensibilità si trasformi in un impegno corale delle istituzioni regionali e di tutte le forze politiche per ottenere un provvedimento nazionale che consenta di inserire l’aeroporto casmeneo nel novero di quelli, ai sensi di legge e di programma, assistiti da Enav. Ciò consentirebbe alla società di gestione di liberarsi di un fardello che potrebbe anche finire col condizionare lo sviluppo dello scalo. Obiettivo, questo, che credo stia a cuore a quanti hanno creduto e credono nel futuro del “Pio La Torre”.
Ma sul capitolo soldi, Bonura mette i puntini sulle “i”. “Riguardo all’obbligo che avrebbe Intersac di “conguagliare euro 2.700.000 come 65% delle spese dei controllori di volo già anticipata dal Comune di Comiso”, non riesco a ben capire a che cosa l’onorevole Digiacomo si riferisca. Pure avendo letto con attenzione statuto, patti parasociali e, soprattutto, la convenzione sottoscritta fra Enav, Comune di Comiso e Soaco, non ho riscontrato nessun riferimento a Intersac. Sarei grato all’onorevole Digiacomo se mi indicasse in quale piega dei documenti è previsto un tale obbligo”.