"Faremo una seria battaglia per la salvaguardia dell’ospedale di Comiso, con i cittadini casmenei! Eventualmente anche a fianco al Sindaco Spataro, ma solo se la sua è battaglia seria, leale, decisa e decisiva che salvi l’Ospedale di Comiso e non il teatrino dove regna il giocodelle parti, perché noi non lo accettiamo, quello no! Quello lo lasciamo
volentieri ai politicanti di professione.” E’ questa la netta posizione di FDI di Comiso, poiché la delibera pubblicata dall’ASP di Ragusa che avvia definitivamente l’Ospedale “Regina Margherita” di Comiso al progressivo smantellamento, oltre ad essere di gravissima rilevanza, pare “finalmente” abbia scosso l’animo del Sindaco Spataro che, inerme dinanzi alle enormi ed evidenti responsabilità di figure istituzionali casmenee che oggi contano e che possono veramente incidere sulle scelte politiche della sanità regionale, null’altro può fare se non suscitare la solidarietà cittadina con iniziative che, purtroppo, lasciano spazio solo ad amare considerazioni. La lotta che ha intrapreso, attraverso il proclamato “sciopero della fame” appare solo come un disperato, quanto isolato tentativo di “salvare il salvabile”, dinanzi ad un progetto di disfacimento del nosocomio già avviato
da tempo. Non vi è dubbio, infatti, che l’attuale stato dell’assistenza sanitaria locale è il frutto di un immobilismo ultraventennale della locale deputazione
regionale. La deriva in cui versa l’Ospedale di Comiso è il risultato di un logorio che viene da lontano e nel perenne immobilismo di certi politici, abili
nei proclami ed inefficienti, poichè il risultato è davanti agli occhi di tutti: lo smantellamento.
Una battaglia che riemerge, già più volte combattuta, spesso serrata, capitanata da esponenti della sinistra locale quando il governo della città era affidato alla destra e da questa sempre sostenuta senza “se” e senza “ma”. Oggi la stessa battaglia ritorna di attualità solo quando la struttura è ormai un presidio marginale della sanità iblea, avvilente per gli operatori, incerta per i cittadini, comatosa come servizio. Ma a prescindere dalle cause, immobilismi, incapacità e/o connivenze che hanno portato al disastro sanitario di Comiso, l’avvilente sensazione è quella di vedere il Sindaco Spataro protagonista di un teatrino degno di un palcoscenico meno drammatico rispetto a quello in cui si rappresenta la
salute dei cittadini. Un teatrino politico dove di certo si rileva in modo clamoroso che oggi la sinistra al potere “se la canta e se la suona”.
Non si comprende, infatti, come mai un Sindaco, espressione del PD, un deputato regionale e Presidente della Commissione Regionale Sanità, espressione del PD, un Assessore Regionale alla Sanità, espressione del PD, ed un Presidente della Regione, anch’esso espressione del PD, pur parlando la stessa “lingua politica” non riescano a risolvere con chiarezza un problema serio che da molto tempo hanno sollevato in tanti. E così diventano inutili i proclami ed i convegni, i sit-in e la raccolta delle firme, le proteste e gli scioperi, posto che sono proprio loro ad avere il potere amministrativo per risolvere il problema; basterebbe che si incontrassero una volta sola: un apericena per chiarirsi le idee, decidere cosa fare e spiegare ai comisani il destino dell’Ospedale. mettendo seriamente al primo posto le stesse esigenze che oggi il Sindaco porta alla cittadinanza, attraverso un’ iniziativa che suscita soltanto solidarietà ma che rischia di non produrre risultati concreti.