Sono stati tutti covalidati i fermi dei 14 extracomunitari finiti in cella con l’accusa di aver gettato in mare, dal barcone col quale attraversavano il Canale di Sicilia, una decina di migranti per motivi religiosi. A deciderlo il gip della procura palermitana Guglielmo Nicastro. L’indagine, condotta dalla polizia e coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Maurizio Scalia, ha preso il via a seguito del racconto dei superstiti, tutti di nazionalità nigeriana e ghanese, i quali hanno raccontato particolari agghiaccianti sul viaggio della speranza intrapreso a partire dalle coste libicheche. I testimoni hanno riconosciuto nei 14 fermati i musulmani autori dell’aggressione e dell’omicidio del gruppo di cristiani gettati in mare dall’imbarcazione sulla quale viaggiavano.