Si è tenuto, come da calendario, ma lasciando l’amaro in bocca come tutte le occasioni mancate, il consiglio comunale “aperto” sulla questione del nuovo ospedale “Giovanni Paolo II”. Occasione mancata perché, in pratica, erano più le assenze che le presenze, eccezion fatta per i consiglieri, per il direttore sanitario aziendale dell’Asp, Pino Drago e per il responsabile dell’ufficio tecnico dell’azienda Lorenzo Aprile, anche per la concomitanza con altri appuntamenti istituzionali dell’ultima ora, legati soprattutto alla vicenda del raddoppio della Ragusa – Catania. Assente, pienamente giustificato, il manager della sanità ragusana, Maurizio Aricò, impegnato nella periodica e consueta riunione palermitana di tutti i direttori generali, si convocazione dell’assessore Lucia Borsellino. Unico dato concreto (ma del resto già pubblico) venuto fuori e oggetto di discussione, la necessità di reperire ancora circa otto milioni di euro per il completamento della mega struttura di contrada Bruscè. Sull’esito della discussione consiliare, molto dure le parole a cui il presidente del consiglio comunale Giovanni Iacono affida il proprio commento: “Le sedie lasciate vuote dalla deputazione nazionale e regionale nell’aula consiliare di Ragusa sono emblematiche del vuoto di rappresentanza dei nostri territori. Prima dell’inizio del consiglio comunale aperto sul nuovo ospedale di Ragusa era presente solo il sen. Mauro, ma è andato via prima dell’apertura della seduta, qualche altro deputato ha avuto il garbo di avvertire che non sarebbe venuto perchè partecipava all’incontro, dell’ultima ora, convocato presso la Camera di Commercio e qualcuno non ha ritenuto nemmeno di avvertire per giustificare la propria assenza. I deputati dovrebbero sentire il dovere di confrontarsi con la Città, e quindi con i Consigli Comunali, massimi consessi cittadini, invece di essere “latitanti” sui problemi veri o comparire in altro posto alla stessa ora di convocazione del consiglio comunale aperto di Ragusa. Il consiglio comunale era stato convocato già da 20 giorni e tutta la deputazione era stata formalmente invitata. I consiglieri comunali hanno fatto, ancora una volta, il loro dovere democratico e di rappresentanza. Qualcuno ha pensato di mortificare la città di Ragusa e il suo Consiglio Comunale e, anziché disporsi al confronto, ha optato per il “gioco” preferito: “il gioco delle parti” di pirandelliana memoria, dove la parte funge anche da controparte, dove ogni tanto si scambiano i vestiti pur di rimanere rigorosamente sul palco del “governo” e alla fine il copione è sempre uguale, la “commedia” finisce lasciando tutto disgraziatamente immutato e tante “grazie al deputato”! Daniele Distefano