Il trekking ambientale da Randello a Kamarina, svoltosi domenica mattina su organizzazione di Legambiente, Fare Verde Vittoria e Comitato pro Randello, “intende essere un nuovo modello di escursionismo fatto non soltanto per il piacere di camminare insieme apprezzando le bellezze della natura e della cultura, ma un escursionismo attivo, che interviene positivamente sulle aree visitate, vuoi effettuando contestualmente attività di pulizia, vuoi evidenziando e denunciando storture ed impatti ambientali a cui trovare soluzione”. Il percorso si è snodato dalla spiaggia di Randello alla spiaggia di Passo Marinaro all’interno della vasta area SIC dei Residui dunali della Sicilia Sud-Orientale. “Un’area – come si legge nella nota di Legambiente – dalla bellezza mozzafiato sfregiata da costruzioni illegali che nessuna amministrazione ha avuto mai il coraggio di abbattere nonostante le diffide della Regione, l’ultima del giugno 2013, e le circolari assessoriali che impongono una lotta strenua, non di facciata, contro l’abusivismo edilizio”. Da qui è nato lo slogan della manifestazione “Abbattiamoli!” e la richiesta pressante di ripristinare la legalità, la bellezza e la qualità ecologica degli ambienti e delle spiagge attraversate dai volontari partecipanti. Da non sottovalutare, secondo l’associazione ambientalista, insieme alla valenza ambientale e culturale , l’aspetto economico, se si pensa che, secondo la Coldiretti, il turismo naturalistico va in controtendenza e negli anni della crisi fa registrare un aumento del 21 per cento del fatturato, attestandosi alla cifra record di 11,9 miliardi nel 2014. “Tutto il contrario – è questo il giudizio di Legambiente – accade a Ragusa dove il turismo è solo il pretesto per costruire nuovi inutili alberghi e strade, mentre uno dei beni più preziosi, le spiagge, si cedono ai privati e vengono riempite di orribili pennelli e barriere, dove non si interviene secondo legge contro l’abusivismo edilizio sul mare, dove si tollerano stabilimenti balneari abusivi sulle spiagge più belle e rimangono in piedi ruderi di vecchi villaggi turistici cadenti in mezzo alla vegetazione costiera ed ai ginepri coccoloni”, La conclusione degli organizzatori del trekking è che sia “necessario ristabilire al più presto la legalità effettuando gli abbattimenti, secondo quanto le associazioni ed i comitati chiedono alle istituzioni, in primis al Comune di Ragusa”. In mancanza di una risposta celere chiara e forte degna di plauso – questo quanto afferma in conclusione Legambiente – si avanzerà richiesta alla Regione Sicilia dell’invio di un commissario ad hoc che ponga fine a questo scempio. Da parte sua Fare Verde Vittoria elenca le dune di Randello diventate discariche a cielo aperto , l’abusivismo dei villaggi che hanno scempiato la costa e di fatto privatizzato porzioni consistenti di litorale, la bruttezza del cemento, di strutture semidistrutte che da oltre trent’anni rimangono abbandonate, villaggi costruiti a pochi metri dal mare, discariche da paura ed un depuratore con annessa vasca di defangazione costruito sulla spiaggia, con sfogo direttamente sulla battigia. Il tutto, osserva amaramente l’organizzazione ambientalista, in una porzione di litorale della provincia iblea che ricade nel territorio di Ragusa, divenuto terra di nessuno, nonostante sulla carta sia considerato sito d’interesse comunitario,"Sic" importante per i residui dunali e le forme di vita che in esse trovano l’habitat ideale.
Daniele Distefano