Riportare a casa Stefano, il 13enne caduto il 9 marzo 2013 nel lucernario della scuola “Denaro Papa” ancora oggi ricoverato in coma vigile a Rimini, e riunire una famiglia. E’ questa la ragione che ha spinto un imprenditore edile modicano, Rosario Candiano, a farsi promotore di un’iniziativa per raccogliere fondi economici per sostenere il viaggio di ritorno a casa del ragazzino, oggi 15enne, e non solo. “Conosco Stefano – dice Candiano – e la sua famiglia da anni e in particolar modo da quando ha avuto l’incidente poiché siamo anche vicini di casa. Il mese scorso Giovanni, il papà di Stefano mi ha contattato dicendomi che doveva fare dei lavori per adeguare la casa alle esigenze del figlio in previsione delle annunciate dimissioni. Così ci siamo incontrati e abbiamo stabilito il da farsi. Conoscendo perfettamente la situazione economica della famiglia che da due anni ha affrontato un importante spesa per sostenere i viaggi, alloggio e sostentamento della famiglia ho dato la mia totale disponibilità ad eseguire i lavori anticipando le spese senza chiedere nulla. Solo perché voglio far ritornare Stefano a casa e ricongiungere la famiglia. E così è stato. La casa è quasi pronta mancano solo alcuni interventi da parte del fabbro e dell’impresa che ha costruito un ascensore che consentirà gli spostamenti del ragazzino all’interno della casa. Parlando di ciò che stavo facendo con amici tra cui Luca Alfano ho riscontrato una forma di solidarietà che si sta diramando in città. Tutti vogliono aiutare la famiglia Bombardamento”. “Ho saputo per caso ed ho voluto partecipare in prima persona coinvolgendo anche amici e conoscenti – ha commentato Luca, uno dei titolari del Mojo Caffè (dove ci si può rivolgere per dare un contributo). Così abbiamo anche dato un nome all’iniziativa “Io sono con Stefano”. Il papà di Stefano sentito telefonicamente è riconoscente per la disponibilità che ha trovato ora in questo gruppo di amici e prima nella famiglia tutta. “Da due anni la mia famiglia vive in sospeso. Stefano è in coma vigile e quello che stanno facendo qua possiamo farlo anche a casa. Non appena mi hanno detto – commenta Giovanni – che a fine aprile lo dimetteranno mi sono attivato per rendere la casa idonea al suo rientro. Rientro che ha un costo economico che va affrontato sin da subito. Ho già richiesto dei preventivi pur sapendo che economicamente non posso affrontare questa spesa. Voglio riportare Stefano a casa e voglio ricominciare a lavorare per sostenere la mia famiglia”. Dal Comune il sindaco Ignazio Abbate ha già dato la massima disponibilità nell’aiutare economicamente con un contributo il rientro di Stefano così come ha annunciato di aiutare il papà Giovanni ha trovare un lavoro. (Nella foto alcune delle persone coinvolte nell’iniziativa di solidarietà per Stefano. Da sx: Rosario Candiano, Carmelo Cerruto, Giovanni Iabichino, Salvatore Iacono, Luca Alfano, Sergio Candiano, Luciano Candiano, Giorgio Candiano) (Foto Feri)