"Omicidio stradale" e "lesioni stradali" sono i due nuovi reati che il Governo e la maggioranza decidono di riprendere dal cassetto della commissione Giustizia del Senato il ddl che li introduce. I due nuovi reati"omicidio stradale" e "lesioni stradali" di fatto cancellano le attenuanti lasciando solo quelle della minore età e della particolare tenuità del fatto. Il relatore Giuseppe Cucca presenta oggi un testo unificato che raccoglie i vari testi di legge presentati in materia e il presidente della commissione Francesco Nitto Palma fissa al 21 aprile il termine per il deposito degli emendamenti. Se il testo verrà approvato definitivamente sarà data soddisfazione alle battaglie portate avanti da anni dalle associazioni delle vittime della strada che oggi sono scese in piazza in tutta Italia per chiedere l’adozione, nel codice penale, proprio del reato di omicidio stradale. Non si tratta, tuttavia, dell’unico provvedimento al vaglio di governo e Parlamento che, in questi giorni, tenta di cambiare le regole sugli incidenti procurati dai killer del volante. Il reato di omicidio stradale è stato infatti introdotto anche nella Legge Delega di riforma del Codice delle Strada che è stata già approvata alla Camera e ora è all’esame della Commissione Lavori Pubblici del Senato. Si è parlato anche di un decreto da parte del governo come annunciato dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, subito dopo la morte di Elio Bonavita, lo studente ucciso a Monza mentre andava con la madre a una partita di calcio. Ma l’annuncio, secondo quanto si apprende da ambienti parlamentari del Senato, non sarebbe stato accolto con grande favore dal Guardasigilli Orlando visto che provvedimenti in materia erano già incardinati da tempo in commissione Giustizia di Palazzo Madama. Oltretutto, il testo unificato depositato oggi che ne riprende in parte il contenuto, sembra riscuotere consensi da quasi tutte le forze politiche. Il gruppo del Pd ha subito chiesto un’accelerazione dell’iter per arrivare ad una rapida approvazione. Rischia da 8 a 12 anni di carcere chi al volante in stato di ebbrezza alcoolica o di alterazione psico-fisica causa la morte di un’altra persona; mentre da 6 a 9 anni è la pena per chi uccide per colpa dell’alta velocità. Stessa punizione per chi avendo causato la morte si dà alla fuga. Nel caso in cui le vittime siano più d’una la condanna potrà essere aumentata sino al triplo, ma non potrà superare i 18 anni. Sul fronte delle lesioni stradali, la detenzione è da 1 a 4 anni se il pirata è in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti; se invece va troppo ad alta velocità, la reclusione andrà dai sei mesi a due anni; nel caso in cui le vittime con lesioni siano più d’una "si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse, aumentata sino al triplo", ma senza superare i 7 anni.