Continua il botta e risposta all’interno del PD. Interpreti, a distanza, questa volta sono Massimo D’Alema e il presidente del partito Matteo Orfini. L’ex premier e segretario del Partito Democratico non le manda a dire e interviene alla convention della minoranza dem ‘A sinistra del PD’ in corso a Roma con un duro attacco verso il partito guidato da Renzi “ è un partito a forte componente personale e anche con un certo carico di arroganza”. “Io non sono partecipe di nessuno dei raggruppamenti in cui si suddividono le minoranze del Pd –continua D’Alema – e non approvo che sia più di una. Diciamo che faccio parte della sinistra extraparlamentare e penso che dobbiamo trovare un nuovo modello organizzativo anche per quello che riguarda i tesseramenti. Non tessere degli iscritti alle correnti del Pd. Bisogna creare una vasta associazione di rinascita della sinistra che non sia un nuovo partito politico, ma uno spazio di partecipazione per tante persone. La minoranza del PD non si deve limitare a lanciare ultimatum, ma essere capaci di assestare colpi che, se necessari devono lasciare il segno. Il Partito Democratico può avere un peso solo se raggiunge un certo grado di unità nell’azione, altrimenti non avrà alcun peso”. Dello stesso parere anche Pierluigi Bersani. “C’è tanta gente nel PD in sofferenza e disagio. Bisogna trovare il modo, anche dal punto di vista organizzativo, per dialogare con questi mondi”. La replica della ‘maggioranza’ non si fa attendere e arriva su Twitter dal presidente del partito Matteo Orfini: “Dispiace che dirigenti importanti per la storia della sinistra usino toni degni di una rissa da bar. Così si offende la nostra comunità”. Mentre il senatore renziano lucchese, Andrea Marcucci, con un tweet risponde: “D’Alema ha un’unica ossessione: attaccare Matteo Renzi. Un declino molto triste per quello che un tempo fu un leader”.