La legge italiana sulla terapia del dolore e le cure palliative c’è ma non viene applicata in tutte le regioni. Lo afferma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in un messaggio in occasione del convegno promosso da Grunenthal Italia al Senato per i cinque anni dall’approvazione. ”E’ innegabile – scrive il ministro – che persistano ancora sensibili differenze tra le realtà regionali e che molto resti da realizzare per garantire un’offerta assistenziale omogenea in termini di qualità, equità e accessibilità delle prestazioni”. In tema di terapia del dolore, aggiunge Lorenzin, la qualità delle cure non può essere svincolata dall’attenzione al punto di vista della persona. ”L’impegno crescente degli operatori – sottolinea – deve essere di garantire un ventaglio di opportunità assistenziali adattato sia alle esigenze del paziente, ma anche alle aspettative, ai bisogni e alle volontà dell’individuo”. Il dolore cronico riguarda 8 milioni di italiani, con un impatto di 37 miliardi di euro l’anno, pari al 2,3% del Pil. L’Italia, a differenza di altri paesi che hanno un problema di sovraprescrizione di oppioidi, abusa invece di antinfiammatori non steroidei (Fans), mentre gli oppioidi sono sottoutilizzati.