E’ proprio vero “Una mela, anzi due, al giorno toglie il medico di torno”. L’ennesima conferma arriva dal convegno finale del progetto AGER Melo, che si è tenuto ieri tra la Cantina Rotari di Mezzocorona e gli spazi della Fondazione Mach di San Michele nel corso della quale sono state messe in evidenze le ottime proprietà della mela. Frutto dalle straordinarie proprietà salutari, sia per quanto riguarda la lotta al colesterolo sia per altri tipi di patologie, come il tumore al colon. Al progetto, durato quattro anni e finanziato con 3 milioni da Fondazioni bancarie, ha lavorato una task force di ricercatori di quattro sedi universitarie (Bologna, Milano, Padova, Udine) e due istituti di ricerca (CReSO e Fondazione Mach, con il coordinatore Riccardo Velasco). L’apertura dell’evento è stata affidata alle autorità: sul palco sono saliti l’assessora provinciale alla Ricerca Sara Ferrari, il direttore generale della Fondazione Mach Mauro Fezzi, il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione Roberto Viola, seguiti dal direttore di Apot Alessandro Dalpiaz, daCarlo Mango e Michele Iori, rispettivamente direttore della Fondazione Cariplo e presidente della Fondazione Caritro. A Mezzocorona ha fatto la sua prima apparizione pubblica trentina il neo presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè. La ricercatrice della Fondazione Mach Francesca Fava ha presentato in anteprima i risultati di uno studio nutrizionale realizzato da FEM in collaborazione con l’Istituto di Ricerca cardiovascolare e metabolica dell’Università di Reading, nel Regno Unito. La ricerca aveva l’obiettivo di studiare gli effetti del consumo di mele su volontari affetti da moderata ipercolesterolemia.
Per due mesi quaranta persone hanno consumato due mele fresche al giorno (varietà Renetta Canada trentina). I primi risultati dimostrano che il consumo di 2 mele al giorno è in grado di abbassare, in media del 3%, il colesterolo totale nel sangue, ed anche il colesterolo LDL, in media del 4%. In concomitanza, dopo aver sgranocchiato le renette, nel corpo si è misurato un aumento significativo di sostanze antiossidanti.
«Si sta ora completando l’analisi di altri importanti fattori di rischio di malattie cardiovascolari – ha aggiunto l’esperta, – quali la funzionalità vascolare e l’elasticità delle arterie.»