Si è parlato a lungo a Vittoria della visita della Commissione Nazionale Antimafia, presieduta da Rosy Bindi. Bindi ed altri sette componenti della commissione (non c’era il senatore Peppe Lumia, protagonista nel gennaio scorso di un’interrogazione parlamentare che ha scatenato forti reazioni in città) sono arrivati al mattino, alle 11, a Palazzo Iacono. Dopo un incontro con il sindaco ed i capigruppo consiliari, si è trasferita a Ragusa dove, alle 15, in Prefettura, sono iniziate le audizioni, andate avanti per cinque ore. Il sindaco Nicosia è stato ascoltato per ultimo. Non sono state rilasciate dichiarazioni particolari, ma si è sottolineato l’impegno a garantire a Ragusa un adeguato organico delle forze dell’ordine e l’attenzione dello Stato sui problemi di Scicli (dove un cland aveva presoil predominio e dove anche il sindaco è stato costretto alle dimissioni) e Vittoria, dove di recente si sono verificati degli attentati e dove, il 15 dicembre scorso, è stato ucciso il calabrese Michele Brandimarte, ritenuto vicino ai clan Piromalli della ndrangheta. Si è parlato anche delle agromafie e della necessità di garantire regole certi e controlli anche all’interno del mercato ortofrutticolo di Vittoria.
La presidente dell’Associazione Antiracket Città di Vittoria, Eliana Giudice, ha lamentato il fatto di non aver potuto incontrare al Bindi e le ha scritto una lettera aperta. Il sindaco ha replicato: “Gli incontri sono stati decisi dalla commissione, non da noi”