Il consiglio comunale di Vittoria “boccia” la commissione d’inchiesta sulla Fiera Emaia. Sulla carta, c’era una maggioranza schiacciante di consiglieri che voleva l’istituzione di una commissione cui assegnare il compito di “indagare” sulle cause che hanno portato, nel corso degli ultimi anni, all’indebitamento sempre più forte dell’azienda che gestisce la famosa fiera vittoriese, che oggi avrebbe un disavanzo di circa 2,5 milioni di euro (ma le cifre esatte si conosceranno nei prossimi mesi.
Ben 21 consiglieri volevano la commissione d’inchiesta. Si erano pronunciati a favore anche i cinque consiglieri del secondo circolo Pd. Alla prova dei fatti, però, qualche consigliere era assente ed i consiglieri di Azione Democratica (Aiello, Carbonaro, Cannizzo) sono usciti dall’aula. Aiello è poi rientrato ed ha votato. I voti, anziché 21, dovevano essere 17, ma sarebbero comunque bastati. Invece, a sorpresa, i voti sono stati 15. Più d’uno pensa che il voto mancante sia proprio quello di Aiello che però rispedisce al mittente le accuse. “Si è votato a scrutinio segreto – spiega – come si fa ad individuare il franco tiratore?”. E, dal canto suo, ritiene invece che la maggioranza si sia sfilacciata e che soprattutto all’interno del Pd ci fosse una situazione “gelatinosa”, ambigua. Le responsabilità, secondo l’ex sindaco, vanno cercate altrove.
Aiello, in aula, aveva fortemente contrastato la tesi del segretario generale secondo cui la presidenza doveva essere attribuita alla minoranza consiliare che, in questo caso, poteva essere anche il Pd, che è minoranza, anche se non opposizione. Si gioca tutto sul filo dell’interpretazione della norma e questa interpretazione era stata contestata dalle opposizioni. Ma, alla fine, si è deciso di votare lo stesso la commissione, in attesa di risolvere successivamente il problema legato alla presidenza. Aiello, invece, voleva un ordine del giorno che facesse passare la sua tesi: il, presidente doveva essere un esponente dell’opposizione. Nel muro contro muro, alla fine, hanno perso tutti. E la “commissione d’inchiesta sull’Emaia” non ci sarà. A bocciarla, stavolta, sono state le divisioni interne ai gruppi di opposizione.