Smorzata la polemica per la parte tecnica e non politica sulla Tari e in particolare sul milione e 200 mila euro in più incassato dal Comune. Ci sono volute due ore di lungo dibattito in Consiglio comunale per chiarire definitivamente cosa ha scaturito l’entrata maggiore della Tari pari a 10 milioni e 700 mila euro anzichè 9 milioni e 500 mila euro. Ad aprire la discussione è stata la consigliera comunale del Pd, Ivana Castello, che ha accusato l’Amministrazione di aver avanzato come scusante sul conteggio delle tariffe delle pertinenze (garage, ecc), che sono state conteggiate a pari di quelle abitative, l’errore della Sikuel. “La Sikuel non c’entra – ha commentato la Castello – è stata una scelta precisa dell’amministrazione. Questo errore ha consentito di distogliere l’attenzione sul problema della Tari il cui introito ha superato di gran lunga il costo delle spese che, invece, doveva essere uguale. Si tratta di un milione e duecento mila euro che deve essere restituito ai cittadini”. A chiudere la questione è stato l’assessore al bilancio, Enzo Giannone, che ha chiarito con documenti in mano tutta l’inutile polemica invitando anche i consiglieri di opposizione a ritirare il volantino diramato in città con la scritta “Il Comune deve restituire un milione e 200 mila euro di Tari ai cittadini”. “Ho già più volte spiegato – dice Giannone – e lo farò per l’ennesima volta che la somma in più registrata dalle entrate della Tari non è il frutto di un errore ma soltanto il risultato di un accertamento di evasori per 400 mila metri quadri in più che scoperti han dovuto pagare la tassa. Sulla richiesta che continuate a fare e mi riferisco alla rimodulazione della tariffa da applicare vi comunico che secondo una sentenza della Corte dei Conti, le tariffe che noi avevamo previsto e approvato lo scorso 8 luglio, non potevano essere cambiate. Ad ogni modo l’avanzo derivato è vincolato alla diminuzione delle tariffe per il 2015 e ci sarà il rimborso per i maggiori accertamenti fatti”.