Il Pd si spacca sulla Fiera Emaia. I consiglieri del secondo circolo, costituito da poche settimane, dicono “si” alla commissione d’inchiesta sulla Fiera Emaia, che oggi è in crisi e con debiti molto alti, che potrebbero sfiorare i due milioni e mezzo di euro. Il consiglio ha approvato di recente il consuntivo 2013, in profondo rosso, così come era accaduto per quello 2012. Ora la situazione si fa difficile anche perché il 2014 si presenta anch’esso con una situazione economica pesante. Pare che nessuna delle edizioni fieristiche programmate (cinque in tutto) abbia chiuso in attivo. Tutte presentano un forte indebitamento. I debiti, pare, si sarebbero determinati nell’ultimo decennio, sia a causa della crisi economica generalizzata, sia per la crisi del sistema fieristico nazionale e regionale, sia per probabili errori gestionali.
Per capire cosa è successo i consiglieri di opposizione hanno presentato la richiesta di istituire una commissione d’indagine. Se n’è discusso in aula, sono state apportate alcune modifiche, alla fine si è rinviato tutto alla prossima settimana. “Lo hanno fatto perché l’opposizione non era risucita a garantire la presenza di sedici consiglieri” spiega il capogruppo Pd Giulio Branchetti. Branchetti è contrario all’istituzione della commissione d’inchiesta, così come il Pd e le liste collegate. Chi invece è d’accordo sono i componenti del secondo circolo. Sulle cause di ciò che è accaduto vogliono vederci chiaro. In aula, a nome del gruppo, è intervenuto il consigliere comunale Giovanni Formica.
Intanto, fa discutere la nomina dell’ex presidente Maia Giovanni Denaro quale esperto all’Agricoltura. Non sono d’accordo gli esponenti del Pd (secondo circolo) e gli aderenti al meet-up Cinquestelle. “E’ una nomina prettamente politica – scrivono i grillini – riteniamo non ci sia bisogno di far gravare sull’Ente una ulteriore spesa di Euro 1.850,00 lordi mensili oltre tasse ed oneri sociali in un periodo di altissima recessione quale quello che stiamo attraversando e dove sempre più i trasferimenti dello Stato e della Regione si riducono, con il conseguente carico diretto sulla collettività delle spese correnti? Non siamo per nulla d’accordo: conosciamo il valore e la competenza delle risorse umane alle dipendenze del comune, oggi attraverso la rete internet e le riviste specializzate online si può attingere ad un patrimonio universale di informazioni specifiche, il confronto con il mondo è diretto e immediato, ed inoltre riferiamo alla città tutta che con costo zero, siamo in dirittura d’arrivo sulla presentazione di un nostro progetto agricoltura, il quale ha caratteristiche innovative”.
Anche il secondo circolo Pd è in disaccordo. Ed in città si stagliano, sempre di più, le diverse posizioni, ben marcate, delle due anime del Pd. E proprio il gruppo che , di recente, ha abbandonato il circolo ufficiale, costituendone un secondo, è più critico. Ritiene strano che il sindaco decida sempre un incarico professionale o gestionale a favore della stessa persona. Per tutti, parla Salvatore Cilia:"Non si capisce perchè la classe dirigente del PD di Vittoria non riesce ad emergere e sono sempre i soliti noti ad essere incaricati come in un circolo vizioso. Il partito degli uomini giusti per tutte le stagioni. Avessero operato bene, tanto di cappello, ma la realtà purtroppo dice il contrario. C’è un valzer di poltrone a dir poco odioso, un tragitto forzato che impone figure, direi discutibili. A giro hanno occupato tutto dall’Amiu all’Emaia, dalla Sogevi alle cariche di esperti. Sempre gli stessi, sempre la solita solfa, sempre i medesimi danni. La cosa che colpisce è il mutismo o la rassegnazione del partito, possiamo capire il segretario cittadino, ma un po’ meno gli altri dirigenti. Tutto tace. Intanto la giostra continua, hai sbagliato, non c’è problema, ti colloco in un altro posto e così via”.