Doppia lettura per il titolo che il laboratorio politico-culturale 2.0 ha voluto dare al suo primo meeeting, chiamando la città che ha in verità risposto calorosamente all’invito ma anche per ribadire che c’è ancora “chi ama la città”. Nell’auditorium della camera di commercio di piazza Libertà gremito di partecipanti, il laboratorio ha raccontato s stesso, le sue attività, la politica svolta e ha tracciato un bilancio di questi primi dieci mesi di vita, racconto affidato a 13 relatori che hanno parlato, nei loro interventi, di economia, di industria e di artigianato, ma anche di cultura e di lavoro, di sport, di turismo, di centri storici, di ambiente e di verde pubblico. Il presidente Claudio Castilletti ha ricordato come il laboratorio non sia un partito e non sia nato in contrapposizione di niente e di nessuno, e che anzi vuole essere “una fucina di idee, un luogo dove potersi confrontare e progettare la nostra città”. La portavoce Sonia Migliore ha invece sottolineato “la politica di opposizione fatta non di ostruzionismo, ma di proposte”. Accenti riservati invece in particolare al comparto produttivo industriale nell’intervento del vicepresidente Livio Tumino. Relazioni anche da parte di Nunzio Lauretta, Stefano Vaccaro, Daniele Tedeschi, Gaetano Arezzo, Alba Orefice, Filippo Bertone. Hanno preso la parola quindi gli ultimi aderenti al laboratorio, la consigliera comunale Manuela Nicita, Giovanni Criscione, portavoce del Club di Forza Italia, e Viviana Di Natale, in rappresentanza del gruppo di Fratelli d’Italia. Daniele Distefano